La Nuova Sardegna

ARZANA. Un tema vecchio e scottante, più volte al centro dei Comitati per la sicurezza e l’ordine pubblico. Marco Melis, sindaco di Arzana, il problema del bestiame incustodito lo aveva segnalato da tempo: le vacche che dai pascoli dei versanti montani del Gennargentu scendono a valle, accompagnate da un’aura di sacralità neanche fossimo sulle sponde del Gange, hanno causato ben più di un incidente. E non solo: il bollettino di guerra parla di feriti e morti. «Credo che apporre i cartelli con la sagoma dei bovini sia una misura insufficiente» sottolinea Melis che ripropone quanto già sostenuto a suo tempo. «Siamo pronti fare la nostra parte, a metter mano al bilancio comunale per recintare i varchi aperti si tratta di pochi chilometri ma perché questo intervento dia i suoi frutti occorre un confronto tra forze dell’ordine, l’Anas e gli allevatori».

La strada prosegue e si snoda nel territorio di Villagrande Strisaili, qui la situazione è ancora più preoccupante. I varchi si intervallano alle reti in un frequentatissimo tratto di strada a scorrimento veloce che prosegue sino a “Pira e Onni” e arriva alla galleria di “Corre ’e boi”. «Ben vengano anche le azioni repressive come quelle messe in campo dai carabinieri – sottolinea ancora il primo cittadino arzanese – ma il ragionamento per evitare che gli animali sfuggano al controllo e si riversino sulle strade, attratte dal sale gettato sulla carreggiata è più ampio». Al di là delle responsabilità dei proprietari, vacche cavali sfuggono al controllo e te li ritrovi davanti all’improvviso. Chi viaggia ogni giorno sulla strada statale 389 lo sa bene. Sa bene quanto sia facile, soprattutto di notte, trovarsi all’improvviso una sagoma proprio poco prima di sbatterci contro. E’ accaduto anche da poco, a pochi chilometri da Villanova. Un vacca, sventrata nell’impatto con un mezzo è rimasta al alto della strada che collega Nuoro a Lanusei. (g.f.)