La Nuova Sardegna

Nuoro

Il lavoro cresce solo nel turismo Nell’industria persi 600 posti

di Lamberto Cugudda
Il lavoro cresce solo nel turismo Nell’industria persi 600 posti

Dai dati della Cisl ogliastrina emerge una situazione socio-economica preoccupante Riprende l’emigrazione, soprattutto dei giovani. E ci sono sei anziani per ogni bambino 

11 gennaio 2018
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USSASSAI. La situazione socio-economica dell’Ogliastra non è rosea. Soprattutto per quanto attiene i piccoli paesi delle zone interne, come Ussassai, che conta circa 700 anime e dove si combatte quotidianamente contro la mancanza di servizi e lo spopolamento. Nei giorni scorsi, la Cisl Ogliastra, con il suo segretario generale confederale, Miche Muggianu, ha fornito diversi dati. «Dall’emergenza lavoro – ha detto il sindacalista – derivano direttamente tutte le altre emergenze territoriali.

Il lavoro che non c’è porta ad una costante e apparentemente inarrestabile emorragia di giovani che lasciano la nostra Ogliastra per andare a cercare un futuro migliore all’estero. La ripresa dell’emigrazione acuisce il crollo demografico e conseguente spopolamento dei nostri paesi». L’elaborazione a cura dell’ Aspal su dati Istat «certifica un calo della disoccupazione in Ogliastra rispetto alla media regionale: siamo al 12,2 per cento contro il 17,3 della media sarda (dati 2016)». Per Muggianu, un’analisi più attenta certifica «che siamo in presenza di un crollo dell’occupazione in settori chiave (l’industria è precipitata dai 1.082 occupati del 2012 ai 483 del 2016, ma sono in calo anche l’agricoltura, la pesca e i servizi alle famiglie) mentre una crescita si registra nel solo comparto turistico alberghiero, con elevate punte di stagionalità». Il segretario Cisl Ogliastra ha proseguito con l’analisi.

«Abbiamo troppe emergenze sociali – ha evidenziato – che meritano attenzioni e strategie. Pensiamo allo spopolamento, della scarsa natalità, di un numero di anziani in aumento. Parliamo di un futuro che è un incognita. Uno sguardo attento ai dati dell’Istat e dell’Inps ci dice che c’è poco da stare tranquilli. Il peso degli assegni di pensione sul totale dei redditi è allarmante: a Tortolì siamo al 32,57 per cento, a Lanusei al 40,22. Allungamento della vita media e scarsa natalità sono un mix da tenere sott’occhio. Nel 2007 l’indice di vecchiaia (il rapporto percentuale tra chi ha più di 65 anni e i giovanissimi fino a 14) faceva segnare un confortante 141,7, cioè 141 ultrasessantacinquenni ogni cento under 14, in linea con il dato nazionale». Nel 2016, l’indice in Italia è cresciuto fino a quota 157,7, mentre in Ogliastra la curva del grafico si è impennata superando 180, 40 punti percentuali in più, con quasi sei anziani per ogni bambino.

«Per capire meglio i cambiamenti – ha rimarcato Michele Muggianu – basta pensare che la classe di età 15-39 anni, ha perso in otto anni, nel dato regionale, quasi 100mila sardi. Il tasso di natalità è scivolato dal 2007 al 2016 da 8 a 6,9 per mille abitanti, con un dato nazionale da 9,4 a 8,3 per cento. Ultimo dato, l’indice di ricambio della popolazione attiva, cioè il rapporto tra chi sta per andare in pensione (55 -64 anni ) e chi invece nel mondo del lavoro (15–24 anni ): dal 93,1 del 2002 si è passati al 156,2 del 2016».

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