La Nuova Sardegna

Nuoro

Caso spopolamento, l’assessora Atzori: «Non è colpa nostra»

di Giulia Serra
Caso spopolamento, l’assessora Atzori: «Non è colpa nostra»

Macomer, l’esponente della giunta replica all’opposizione «La popolazione è in calo dal ’91, una flessione inesorabile» 

16 gennaio 2018
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MACOMER. Pare proprio che il tema dello spopolamento sia entrato d'imperio nel dibattito politico territoriale di questi giorni, declinato in modi diversi a seconda delle contingenze particolari. A Macomer gli ultimi dati che vedono la città scendere sotto la soglia dei 10 mila abitanti ha generato uno scontro politico tra maggioranza e opposizione: se con una nota stampa i consiglieri di minoranza avevano puntato il dito sul sindaco Succu, invitato ad assumersi le proprie responsabilità di fronte al declino della città, a rispondere è stata l'assessora alla Cultura Tiziana Atzori. «Come sempre – è l’affondo dell’assessora – le affermazioni della minoranza vengono smentite non solo dai fatti concreti di questa maggioranza, ma anche dai dati Istat. Macomer ha raggiunto il suo picco di crescita nel 1991 con 11.424 abitanti, ma già l’anno successivo è iniziata una inesorabile flessione: non eravamo noi a governare a quel tempo, ma non accusiamo l’allora sindaco di essere responsabile dell’avvio del crollo demografico, nonostante risalgano a quegli anni la chiusura di numerose realtà produttive come la Birreria, l’ex Consorzio Latte e il gruppo Tessile Mediterraneo». «Se il fenomeno dello spopolamento è complesso e riguarda l'intero Occidente – prosegue Atzori – è anche vero che nel nostro territorio, grazie anche alle attività tematiche promosse dall'Associazione Nino Carrus, ne discutiamo da tempo nel tentativo di trovare delle soluzioni». A Borore invece la sindaca Sebastiana Carboni, intervenuta nell’ambito delle premiazioni del Premio Carrus, ha ampliato il campo aprendo una riflessione più articolata e focalizzando l'attenzione sulla difficoltà dell’amministrare in un clima intriso di “cultura del sospetto”. «Oggi vi è la convinzione diffusa che tutti gli amministratori siano corrotti – ha argomentato – ovviamente non è così e incidere sulla propria comunità è diventato complicato. Per invertire la tendenza dello spopolamento abbiamo di certo bisogno dell’aiuto delle istituzioni, ma anche noi dobbiamo poter fare la nostra parte».

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