La Nuova Sardegna

Nuoro

Ollolai, l’ira dei pastori: contributi o non votiamo

di Michela Columbu
Ollolai, l’ira dei pastori: contributi o non votiamo

Una folta delegazione di allevatori in municipio per restituire le tessere elettorali Protestano contro l’agenzia regionale Argea per il ritardo dei premi comunitari

18 gennaio 2018
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OLLOLAI. Tessere elettorali restituite al mittente, quelle istituzioni in mano a un sistema politico fatto di persone che «fra poco daranno il via alla campagna elettorale chiedendo a noi cittadini di andare a votare. Per questo non solo non voteremo ma boicotteremo la campagna elettorale. Il malessere dell'agricoltura in questo momento nasce dal malcontento verso una politica che non riesce a porre in atto interventi seri che non sono più prorogabili. È uno di questi riguarda proprio Argea. Chiediamo urgentemente un incontro con la Prefetta di Nuoro perché così non possiamo più lavorare». Sono categorici i pastori di Ollolai che – dalle parole di Tonino Siotto, Priamo Cottu, Pietro Bussu – sono tra i primi in Barbagia ad aver avviato la mobilitazione, nata e amplificata in rete e sui social, ormai spazi vitali di confronto anche per gli operatori agricoli sardi.

Ieri mattina l'appuntamento in municipio era per un'azione che non vuole essere solo dimostrativa, ma intende raggiungere dei risultati precisi. Lo sblocco dei pagamenti comunitari in mano alla macchina "burocrazia" che in Sardegna, per quanto riguarda le pratiche agricole ha il nome di Argea. «Una macchina che costa 150 milioni di euro l'anno – affermano i pastori – e che anziché snellire le procedure ed essere al fianco del comparto economico più importante della Sardegna, lo azzoppa obbligando molte aziende a fare i salti mortali, con il paradosso che i dirigenti al comando ricevono anche premi di 30 mila euro».

Il grido d'aiuto arriva all'inizio di una campagna lattiero casearia che si preannuncia difficile. Prima di tutto per la necessità di dover provvedere alle provviste. Il bestiame può contare solo su rifornimenti esterni perché sui pascoli non può trovare nulla per via della prolungata siccità. E poi perché il prezzo del latte ancora una volta è sotto i costi minimi di produzione nel settore ovino, così come ci sono dei gravissimi problemi anche nel settore degli allevamenti bovini, con il grave disagio dei vaccini e della movimentazione. E se un po’ di ristoro può arrivare dai premi che l'Unione Europea destina all'agricoltura e allevamenti di tutta Europa, questa speranza viene uccisa dalla maglie della burocrazia delle agenzie agricole sarde.

La manifestazione ollolaese arriva all'indomani di quella tenutasi a Oristano, negli uffici di Argea, dove un gruppo di allevatori si è dato appuntamento per un'azione dimostrativa. Ed a pochi giorni dalla riunione tenutasi a Sarule, alla quale hanno preso parte gli allevatori bovini di molte zone della Sardegna. Tante piccole iniziative, che pare presto saranno replicate a Fonni, Ottana, Sarule, Silanus e in tanti altri centri, che danno la misura della esasperazione che si sta registrando nelle campagne. Intanto i pastori ollolaesi venerdì saranno ricevuti dalla Prefetta Bellantoni che tramite il Comune ha fatto sapere di essere disponibile ad incontrare il gruppo e ad ascoltare il loro grido d'aiuto.

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