La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana, in arrivo le lettere di licenziamento

di Federico Sedda
Ottana, in arrivo le lettere di licenziamento

Gli operai della centrale elettrica chiusa da due anni ricevono la comunicazione dell’ad Paolo Clivati

18 gennaio 2018
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OTTANA. «Nel ringraziarla per la fattiva collaborazione fin qui fornita, porgiamo distinti saluti». Firmato Paolo Clivati, amministratore unico di Ottana Energia. Così recita l'ultima riga della lettera che manda a casa i 40 lavoratori dell'ex centrale termoelettrica di Ottana. Una lettera che segna la fine di un sogno: quello di 40 lavoratori, molti dei quali giovani laureati e diplomati con famiglia a carico, che sognavano di mantenere per sempre il loro posto di lavoro ereditato dai lavoratori dell'ex Enichem e dell'ex Montefibre. Quei lavoratori che un tempo scendevano in piazza per conservare il posto di lavoro. Per sé e per i loro figli. Ora tutto è avvenuto nel silenzio. A parlare è solo il freddo linguaggio burocratico che si declina con l'oggetto della lettera: "Licenziamento collettivo per riduzione del personale ex articoli. 4 e 24 della legge 223/91". Due paginette per dare il benservito agli ultimi lavoratori dell'era industriale di Ottana.

La stessa sorte era toccata, a settembre del 2017, ai 58 lavoratori di Ottana Polimeri. Cento lavoratori licenziati in tre mesi. Una decisione accettata con rassegnazione. «Come le è noto – esordisce la lettera di licenziamento che sta arrivando in questi giorni ai lavoratori – la scrivente (Ottana Energia, ndc), in dipendenza della persistente situazione di crisi del contesto economico e sociale in cui opera, nel tentativo di salvaguardare la prosecuzione dell'attività aziendale, già da tempo ha intrapreso diversi percorsi funzionali al rilancio del sito produttivo allo scopo di mantenere l'integrità dell'intero impianto produttivo, alcuni dei quali sono stati purtroppo impediti nonostante rappresentassero la migliore soluzione tecnica ed economica». Parole, queste, con le quali Clivati sembra lanciare una chiara accusa alla politica e alle istituzioni che avrebbero "impedito", a suo dire, di mandare avanti un progetto alternativo di ripresa produttiva legato alla riconversione prima a carbone e poi a gas di Ottana Energia e all'acquisizione dello stabilimento dismesso Eni-Versalis di Sarroch per produrre la materia prima necessaria per la produzione di Ottana Polimeri. Un progetto proposto tre anni fa i cui tempi e confini, tuttavia, non sono stati mai definiti. «Auspicando il perfezionarsi delle alternative messe in campo e tenuto conto delle rassicurazioni ricevute ai vari tavoli istituzionali – prosegue la lettera – si è fatto ricorso agli ammortizzatori sociali». Due anni di cassa integrazione, tuttavia, non sono stati sufficienti per dare un nuovo futuro alla centrale chiusa il 31 dicembre del 2015 per la mancata proroga del regime di essenzialità e, quindi, per la mancata concessione di soldi pubblici.

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