La Nuova Sardegna

Nuoro

Alla scoperta del senatore che rinunciò al vitalizio

di Mauro Piredda
Alla scoperta del senatore che rinunciò al vitalizio

Dall’Istituto tecnico al Centro studi, dall’Ute al Psd’Az e al gruppo a tenore Siniscola rilancia la scommessa nel nome dell’antifascista Luigi Oggiano

19 gennaio 2018
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SINISCOLA. A Siniscola tanti ragazzi si sono diplomati sotto le insegne di Luigi Oggiano, l’avvocato dei poveri, il fondatore del sardismo, l’antifascista, il senatore. A lui infatti è intitolato l’Istituto tecnico di via Pietro Micca. Era il 19 gennaio del 1981, in die de oe, quando Luisu si spense. «Ma di lui – come ha detto il dirigente scolastico dell’Itcg, Andrea Antonio Fadda – è bene parlarne al presente. È una di quelle figure che non muoiono pur non essendoci più». Ma i ragazzi dell’Istituto di istruzione superiore sono consapevoli dello spessore civile, morale e politico di Oggiano? «Ogni inizio di anno scolastico – ha aggiunto Fadda – ho il piacere di raccontare agli studenti, anche attraverso “piccoli” aneddoti, la portata valoriale del nostro concittadino. Penso ai sacrifici delle sua famiglia per potergli permettere di studiare, ma anche a quando rinunciò al vitalizio, tema di strettissima attualità. Sì, le nuove generazioni sono curiose». E a breve, sempre all’interno dell’istituto, si terrà un’importante iniziativa promossa in collaborazione con il Centro studi Luigi Oggiano, associazione costituitasi lo scorso anno.

«Stiamo lavorando alla ristampa della sua tesi di laurea sulla Baronia di Posada – ha affermato il presidente Antonello Pipere – Sarà un’edizione critica corredata da un’autorevole prefazione e da alcuni preziosi allegati».

Durante l’iniziativa (la data non è stata ancora fissata) sarà inaugurato anche un busto che raffigura Oggiano. Una scultura che si aggiunge a quella inaugurata il 7 gennaio del 2016 (124esimo anniversario della sua nascita) nella piazza dell’ex Mercato. «In questo anno di lavoro – ha aggiunto Pipere – abbiamo effettuato approfondimenti di carattere storico-documentario attraverso una ricognizione presso l’archivio di Stato. Abbiamo esplorato anche il fondo questura e il fondo prefettura. Ma stiamo collaborando con l’Istituto Bellieni di Sassari e con un comitato di Armungia, attivo nella ricerca per quanto riguarda Emilio Lussu, in merito ai rapporti epistolari con gli altri fondatori del Psd’Az».

Il partito di Oggiano è ancora oggi presente a Siniscola, ed è intestato proprio a lui, con la formula in sardo “setzione Luisu Ozanu”. «Non è stato soltanto uno dei padri fondatori della nostra organizzazione – queste le parole del segretario cittadino Salvatore Guiso –, ma anche una delle figure di maggior rilievo nel quadro della Sardegna politica del ‘900. Oggi, in un periodo storico-politico in cui sembrano imporsi l’ipocrisia e la penosa ricerca del potere politico ad ogni costo, parlare di Oggiano sembra quasi inseguire un sogno. Credo sia importante parlare di lui, soprattutto alle nuove generazioni, evidenziando la sua storia, il suo pensiero politico di convinto autonomista e i valori di antifascista. Solo riappropriandocene potremo riavvicinare la gente al fare politica con coraggio e onestà».

Anche l’Università della terza età è intitolata a Oggiano. Essa, dal 2010, gestisce la casa museo dove è possibile ammirare, nelle parole del presidente Ute Antonio Murru, «fotografie, documentazione, la sua toga e altri oggetti della sua professione».

Presenti anche documenti che, scannerizzati, si trovano nel fondo digitalizzato e inserito nel sito istituzionale del Comune. La Casa Oggiano (edificio ristrutturato dell’abitazione nella quale il nostro nacque nel 1892) «è visitabile il mercoledì dalle 16 alle 18, ma è possibile programmare visite guidate in altri orari».

A Siniscola c’è anche chi, nel segno di Ozanu, porta avanti la tradizione orale sarda. È il caso del coro a tenore omonimo: «Non potevamo fare altro che scegliere il suo nome – ha affermato Domenico Carta, sa contra –. Oltre a essere un avvocato siniscolese, sempre al fianco dei più bisognosi, è stato un profondo antifascista che ha lottato per l’affermazione dei suoi ideali. Dovunque ci esibiamo parliamo di lui. E lo ricordiamo con un pensiero dal palco. Lo abbiamo fatto anche a Posada, dove si cantava a tenore per Sant’Antonio».

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