La Nuova Sardegna

Nuoro

La crisi nera della pastorizia: la protesta si allarga a Ottana

di Federico Sedda
La crisi nera della pastorizia: la protesta si allarga a Ottana

OTTANA. Si allarga a Ottana il grido d’allarme dei pastori contro la crisi del settore lattiero-caseario che sta mettendo in ginocchio l’intero comparto agropastorale. Per dare corpo alla protesta,...

21 gennaio 2018
2 MINUTI DI LETTURA





OTTANA. Si allarga a Ottana il grido d’allarme dei pastori contro la crisi del settore lattiero-caseario che sta mettendo in ginocchio l’intero comparto agropastorale. Per dare corpo alla protesta, anche gli allevatori ottanesi, sulle orme dei loro colleghi di Ollolai e di Gavoi, restituiranno al Comune le tessere elettorali in vista delle elezioni politiche nazionali che si terranno il 4 marzo 2018. Lo faranno martedì, 23 gennaio 2018, nel corso di un incontro in municipio con il sindaco, Franco Saba. «Non solo restituiremo le nostre tessere e quelle dei nostri familiari – dicono i pastori – ma metteremo in campo anche azioni che invitino gli elettori ad astenersi dal votare una classe politica che si sta rivelando sempre più distante dai problemi della pastorizia». Sotto accusa non c’è solo il crollo del prezzo del latte che, dal 2016, ha subito un calo vertiginoso, ma anche i mancati interventi contro i problemi provocati dalla siccità dello scorso anno, che ha distrutto le campagne e le coltivazioni, mettendo a rischio la sopravvivenza degli animali colpiti anche dalla blue tongue e, infine, i ritardi legati ai mancati pagamenti dei premi comunitari. «Ce n’è quanto basta – sottolineano i pastori di Ottana – per mettere definitivamente in crisi un settore tra i più importanti dell’isola che, a causa dei ritardi burocratici e dei mancati interventi, rischia di scomparire. Non possiamo continuare a essere presi in giro – aggiungono – da un sistema che penalizza la nostra categoria. Senza certezze economiche sul prezzo del latte e senza interventi della Regione a sostegno del nostro settore saremo costretti a scendere in piazza per rivendicare politiche che consentano di salvare le nostre attività». La protesta dei pastori è condivisa dal primo cittadino di Ottana che, pur non entrando nel merito della restituzione delle tessere elettorali, annuncia la disponibilità a sostenere le loro rivendicazioni. «Dopo la crisi dell’industria – fa sapere il primo cittadino – il settore agro-pastorale è diventato un punto di riferimento trainante per il rilancio e il sostegno del nostro sistema produttivo. Penalizzarlo ulteriormente significherebbe mandare a monte un pezzo fondamentale della nostra economia, acuendo cosi la crisi socio-economica che attanaglia il nostro territorio». Il sindaco Saba ricorda che «per dare un segnale concreto alla lotta dei pastori, l’amministrazione comunale di Ottana ha aderito al Comitato di crisi del latte ovino lanciato dalla Coldiretti Sardegna in occasione della 66esima Festa del ringraziamento che si tenne a Nuoro l’11 dicembre del 2016. Purtroppo – conclude il primo cittadino – ogni anno i pastori devono ripartire da zero». Ora, senza un’inversione di rotta, la protesta dei pastori della Barbagia, potrebbe assumere contorni sempre più duri.



In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative