La Nuova Sardegna

Nuoro

«Non è utopia, ci ho creduto da subito»

«Non è utopia, ci ho creduto da subito»

Le reazioni di entusiasmo all’idea lanciata nel marzo del 2014 e sostenuta dal progetto “A Diosa”

22 gennaio 2018
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NUORO. «Nel vuoto spinto delle proposte innovative in Barbagia (e in Sardegna, da Carloforte a La Maddalena), quella di Nuoro a capitale della cultura è stata l’idea più originale nata da sempre sotto l’Ortobene. Qualunque sia il risultato finale, l’attuale classe dirigente ha capito che la cultura è la base per la crescita sociale ed economica. Complimenti a chi è balenata per primo l’idea». Un messaggio che Giacomo Mameli recapita prima di tutti ad Alessandra Corrias, lei che per prima scrisse un articolo-proposta sul mensile Sardinews creato e diretto da Mameli. La primissima ad aver sognato insieme a Corrias, tuttavia, è un’altra donna: Margherita Denti. Che alla notizia di Nuoro entrata nella top ten del Mibact, il 15 gennaio scorso, ha subito reagito su Facebook: «Oggi, sembra quasi una coincidenza, mi fanno notare che quando parlo di Nuoro gli occhi brillano. Ho provato a spiegarla così: “mi sento una privilegiata ad essere cresciuta nel contesto nuorese, avvolta in qualcosa di magico che mi ha insegnato a divertirmi con le piccole cose, a godere di ogni singolo momento, a dare all’amicizia il più grande valore, a sentirsi se stessi. Senza badare a come sei e cosa indossi, a ridere per ore, ad essere goliardici e razionali allo stesso tempo, ad essere eleganti e rispettosi, esigenti con se stessi e con gli altri perché è l’eterna insoddisfazione che ci ha portato qui”. Oggi. #nuoro2020».

Lo stesso sogno condiviso nell’immediato da un altro nugoresu doc: Felice Corda. «Personalmente – ha ribadito due giorni fa su Fb l’ex direttore dell’Ente foreste di Nuoro – ho creduto nel progetto fin dall’inizio, da quando Alessandra Corrias lo ha proposto pubblicamente. Bene ha fatto la attuale giunta, in particolare l’assessore Sebastian Cocco, a farlo proprio e lavorare per l’unanime condivisione della città. Il progetto “A Diosa” è stata la ciliegina finale sulla torta e Ignazio Corrias (padre di Alessandra e presidente dell’Associazione Presenza Isole Comprese, ndr) il braccio “d’acciaio” per la spinta finale». «Non è utopia» aveva scritto Corda nelle pagina della Nuova Sardegna il 30 luglio 2015, quando ancora si parlava di Nuoro Capitale europea della Cultura 2033. Il futuro, allora, era proiettato a lungo termine. Ora, invece, il futuro di Nuoro è a portata di mano. (l.p.)

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