La Nuova Sardegna

Nuoro

Peste suina, un centinaio i maiali abbattuti

Peste suina, un centinaio i maiali abbattuti

L’Unità di progetto per l’eradicazione del morbo è intervenuta ieri nelle campagne di Baunei e Urzulei

25 gennaio 2018
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BAUNEI. Non si arresta l’azione dell’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana in Sardegna. La task force messa in campo dalla Regione contro i maiali “clandestini” ieri mattina, alle prime luci dell’alba è arrivata, ancora una volta in Ogliastra. Nel Supramonte, a cavallo tra le campagne di Baunei e Urzulei, sono stati abbattuti 99 maiali allevati allo stato brado. Capi nell’illegalità assoluta, privi di controlli sanitari, non registrati e di proprietari sconosciuti. Nel corso dell’intervento sono stati abbattuti 35 suini a Baunei, nelle località Ginnirco e Golgo, mentre a Urzulei, nelle località Telettotes, Codula, Funtana Nigola e Cuile Dudò, sono stati abbattuti altri 64 capi. Da quando la Regione ha deciso di procedere con l’azione di forza avviata l’8 dicembre al fine di contrastare la prassi dell’allevamento illegale sono 1198 i maiali abbattuti. Anche in questa occasione l’operazione di controllo del territorio è stata portata avanti dal personale dell’Unità in coordinamento con la Prefettura e la Questura di Nuoro. «L’attuazione del piano di eradicazione del morbo animale, è resa possibile grazie alla costante e preziosa collaborazione tra l’Udp, composta da personale dell’Ats, del Corpo forestale e di Vigilanza ambientale, dell’Agenzia Forestas e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale, con gli uomini e le donne delle forze di polizia nazionali» sottolineano da Cagliari.

L’Udp ricorda che «liberare la Sardegna dalla piaga quarantennale della Peste suina africana e allevare quindi nelle migliori condizioni di biosicurezza e di benessere animale è un obiettivo di cui beneficeranno tutti i cittadini: dai consumatori agli allevatori. Senza questa malattia la Sardegna potrebbe riprendere a esportare le proprie carni e salumi oltremare, superando quindi un embargo che ha ridotto il comparto suinicolo regionale ai minimi storici. Il mondo produttivo sardo è talmente contratto che riesce a soddisfare appena il 20 per cento del fabbisogno interno». L’obiettivo, che verrà perseguito a costo di ulteriori blitz nella “zona rossa” nei territori tra la Barbagia e l’Ogliastra, è quello di ripristinare la legalità. «Allevare nel rispetto delle norme permetterebbe – è la conclusione dei responsabili dell’Unità di progetto – quindi una ripresa del settore creando nuove economie e occupazione soprattutto nei territori delle zone interne e più rurali dell’Isola». L’operazione messa in atto nel Supramonte segue di poche settimane quelle effettuate a Villagrande, Arzana, Orgosolo, Desulo e Talana. (g.f.)



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