La Nuova Sardegna

Nuoro

Capitale della cultura 2020, il piano di Nuoro per vincere

Stefania Vatieri
Piazza Satta, Nuoro
Piazza Satta, Nuoro

Diritti umani protagonisti. L'università apre alla scuola di lettura e scrittura

28 gennaio 2018
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NUORO. «La nostra città vuole essere Capitale Italiana della Cultura 2020 per mostrare quell'unicità della Sardegna che è ancora poco nota al resto del mondo. A nome di Nuoro, ringrazio tutti i sindaci della Sardegna per il sostegno che in questi giorni e negli ultimi mesi hanno dimostrato». Lo spirito più autentico della candidatura di Nuoro è sintetizzato nelle parole che il primo cittadino Andrea Soddu affida a una nota di ringraziamento rivolta ai colleghi dell'isola. «In questi anni – ha detto Soddu – come primo cittadino di Nuoro e presidente del Consiglio delle autonomie locali (Cal), ho avuto l'occasione di visitare e conoscere moltissimi centri dell'isola. Mi sono sempre sentito come a casa perché per me la Sardegna è un'unica grande città. Ed è per questo che siamo ancora più orgogliosi di poterla rappresentare al Ministero dei beni culturali».

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Quasi un inno d'amore che Andrea Soddu ha voluto condividere ieri mattina nel corso del convegno organizzato dal commissario dell'Università nuorese Fabrizio Mureddu e intitolato "Perché Nuoro", durante il quale sono state presentate le azioni a sostegno della candidatura della città messe in campo dal Consorzio universitario barbaricino. Prima fra tutte la possibile partecipazione della premio Nobel per la pace Malala Yousafzai, giovane attivista pakistana nota per il suo impegno per l'affermazione dei diritti civili e per il diritto all'istruzione delle donne.

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«Perché l'intento è far diventare Nuoro Capitale della cultura ma anche dei diritti umani – ha sottolineato nel corso dell'incontro Cristina Carta, docente al fianco della professoressa Gabriella Ferrante nella cattedra di Diritto internazionale –. Per la candidatura della città abbiamo pensato di dedicare la quarta edizione della summer school che si svolgerà nel 2020 alle donne e alla cultura». Antonello Menne, presidente del comitato tecnico del Distretto culturale del nuorese Atene della Sardegna, racconta l'ambizioso progetto nato nel 2012 dal sodalizio di dodici paesi barbaricini con l'obiettivo di costruire una rete di attrattori materiali e immateriali per valorizzare l’identità e il patrimonio culturale del territorio.

Tra i progetti messi in campo dall'Università Nuorese c'è anche la scuola di lettura e scrittura a cura del critico e saggista Massimo Onofri, docente di letteratura italiana, che al titolo del convegno "Nuoro Perché" risponde: «È la città di Grazia Deledda, la città di Salvatore Satta, uno degli scrittori più importanti d'Europa. L'idea della scuola di scrittura è nata dalla necessità di creare una Repubblica di lettori per avere una Repubblica di cittadini». Una valutazione sugli effetti della candidatura la propone invece Giorgio Garau, docente di Statistica economica, che immagina l'iniziativa come una sorta di laboratorio, un progetto pilota replicabile in altre realtà, dove poter sperimentare modalità di integrazione tra cultura e turismo in un'ottica di sviluppo sostenibile.

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