La Nuova Sardegna

Nuoro

Aveva 2,5 chili di cocaina arrestato a Barisardo

di Giusy Ferreli
Aveva 2,5 chili di cocaina arrestato a Barisardo

Il fermo dopo un breve inseguimento, il giovane risiede a San Vito I carabinieri hanno ritrovato anche hashish, marijuana e 22mila euro in contanti  

29 gennaio 2018
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BARISARDO. Inseguimento con finale a sorpresa, sabato pomeriggio, lungo la strada statale 125. I carabinieri di Tortolì e i loro colleghi del nucleo radiomobile di Lanusei hanno arrestato un 38enne di San Vito, Diego Lai, che non si è fermato ad un posto di blocco. L’uomo aveva più di un motivo per fuggire a gambe levate di fronte all’alt dei militari: esattamente due chili e mezzo di cocaina custoditi in due involucri e all’interno dell’abitacolo della sua Mercede classe A. Il movimentato episodio è avvenuto intorno alle 15, 30 al chilometro 93 dell’Orientale sarda, nelle vicinanze di Barisardo.

Dopo averlo inseguito e fermato i militari, impegnati in uno dei consueti servizi di controllo alla circolazione stradale predisposti dalla Compagnia di Lanusei guidato dal capitano Claudio Paparella, hanno perquisito la sua vettura, trovando nel sedile posteriore una sacca contenete le due confezioni con più di due chili di cocaina. I controlli sono poi proseguito a casa dell’uomo, già conosciuto alle forze dell’ordine per questioni legate allo spaccio di droga. Nella sua abitazione nel centro del Sarrabus, i carabinieri della Compagnia di San Vito hanno rinvenuto e sequestrato due bilancini di precisione, sei involucri contenenti marijuana, un involucro contenente hashish e 22mila euro in banconote. Contanti che i militari ritengono siano i proventi dell’attività di spaccio.

Il 38enne è stato arrestato e condotto nel carcere di Lanusei in attesa delle decisioni del magistrato. La presenza di notevoli quantità di cocaina in Ogliastra rappresenta un dato tutt’altro che trascurabile, che preoccupa le forze dell’ordine. Di recente i carabinieri hanno fermato un traffico fra Lotzorai, Tortolì e Girasole, traffico che secondo gli inquirenti veniva svolto in modo «stabile e consistente, fonte di profitti non trascurabili». Lo scorso autunno I carabinieri di Santa Maria Navarrese e della Compagnia di Lanusei al comando di Paparella, con il supporto dello Squadrone eliportato di Sardegna e delle Unità cinofile, hanno eseguito due provvedimenti di arresto, emessi dal gip del tribunale di Lanusei, nei confronti di due ogliastrini. L’indagine si è svolta dal maggio 2016 al marzo 2017. I due, secondo l’accusa, utilizzavano linguaggi codificati e apparecchiature scanner per individuare la presenza di microspie. Una fitta rete di contatti avrebbe assicurato agli indagati l’approvvigionamento e la successiva vendita al dettaglio della merce.

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