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Nuoro

Dna ogliastrino, sequestro anche a Sassari

Dna ogliastrino, sequestro anche a Sassari

L’inchiesta sul genoma. Blitz dei carabinieri di Jerzu al Cnr, a Perdasdefogu via i sigilli dal Parco Genos

30 gennaio 2018
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PERDASDEFOGU. Un sequestro di nuovo materiale genetico in un istituto del Cnr di Sassari e il dissequestro dei laboratori del Parco Genos a Perdasdefogu. È quanto accaduto ieri sul fronte del controverso caso del Dna ogliastrino. La notizia era nell’aria da tempo: mentre la Procura di Lanusei, accogliendo l’istanza della società, dissequestrava il laboratorio i carabinieri della Compagnia di Jerzu, coordinati dal capitano Giuseppe Merola acquisivano i duplicati del materiale biologico e altri documenti custoditi all’Igrbm (istituto di ricerca genetica e biomedica) del capoluogo sassarese. Nel primo caso il materiale sequestrato servirà all’inchiesta, nel secondo l’immobile, riconsegnato al Parco servirà alla ricerca. Il freezer con i campioni del Dna di 14mila donatori ogliastrini, al centro della controversa vendita fallimentare alla Tiziana Life Sciences, rimarrà, invece, sotto chiave. Questo sino a che la vicenda, che ha coinvolto non solo la magistratura ma anche l’Autorità garante per la privacy, non verrà definita sotto il profilo giudiziario.

Nel frattempo la società (prima partecipata da una decina di comuni e ora interamente privata) che fu parte integrante al progetto sul genoma con SharDna e il Cnr, potrà utilizzare gli strumenti del laboratorio di Perdas dal quale vennero trafugate migliaia di provette con campioni biologici rinvenute poi in un ospedale cagliaritano. Il Parco genetico è pronto a riprendere l’attività: in cantiere ci sono due studi sul microbiota della popolazione ultranovantenne di Seulo e Urzulei. «Un primo passaggio per fare il punto della situazione è previsto per domani a Tortolì» spiega il responsabile organizzativo del Parco, Pino Ledda. Nel corso dell’incontro, che si terrà in tarda mattina nella sede della Filar, società che detiene l’intero pacchetto del Parco genetico dell’Ogliastra, verrà ufficializzata la convenzione con l’Università di Sassari e il professore Gianni Pes, esperto di longevità e ideatore delle “Blue zone”, le cinque zone al mondo dove si vive di più e che comprende anche l’Ogliastra. Verrà messo in piedi anche un comitato scientifico. Direttore sarà Valter Longo, il ricercatore italiano conosciuto per la sua dieta della longevità. «Del comitato faranno parte Maria Luisa Brandi, tra le maggiori esperte di osteoporosi – spiega Ledda– e Andrea Cabiddu ricercatore ogliastrino nel campo delle biodiversità». Pier Giorgio Lorrai imprenditore a capo della società sta affilando le rami per un rientro in grande stile. E se con la restituzione di computer e uffici si apre un nuovo capitolo, quello giudiziario invece è ancora ben lontano dall’essere archiviato. La scomparsa delle provette, avvenuta nell’estate del 2016, indusse il procuratore Biagio Mazzeo ad aprire un’inchiesta culminata lo scorso ottobre, nella notifica di 17 avvisi di garanzia per reati che vanno dal furto aggravato, al peculato, abuso d’ufficio falsità materiale commessa da pubblico ufficiale e violazione di dati relativi alla privacy. Si tratta della prima indagine in Italia per la violazione delle norme sulla tutela dei dati sensibili. Il caso ha visto scendere in campo anche il Garante, Antonello Soro che si è occupato del Dna dopo le proteste degli amministratori e dell’associazione Identità ogliastrina guidata da Flavio Cabitza. Soro aveva imposto alla Tiziana Life Sciences di chiedere nuovamente ai diretti interessati il consenso al trattamento dei dati, ma nel maggio scorso il tribunale civile di Cagliari ha annullato il provvedimento. L’ufficio del garante ha deciso di ricorrere contro la sentenza. (g.f.)

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