La Nuova Sardegna

Nuoro

Nel Gennargentu c’è attesa per il weekend

di Giovanni Melis

Gli operatori turistici di Fonni e Desulo confidano sull’arrivo di sportivi innamorati della montagna

07 febbraio 2018
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DESULO. Un fine settimana importante per i piccoli imprenditori turistici di montagna, quello appena passato, che ha visto tanti visitatori riversarsi nei centri del Gennargentu per il week end. In una stagione invernale che stenta a decollare, a causa della mancanza della materia prima, la neve appunto, le precipitazioni di sabato e domenica mattina hanno regalato agli appassionati almeno venti centimetri di neve fino ai 1300 metri che sono diventati quaranta e più oltre i 1500. A Fonni e Desulo, ma anche nei centri vicini di Gavoi e Tonara, oltre che Belvì ed Aritzo, si sono registrate diverse presenze, soprattuto in occasione del pranzo della domenica. Le speranze quindi di avere un turismo montano "regolare" sono inevitabilmente legate all'arrivo della neve che riguarda direttamente i centri di Desulo e Fonni, quali destinazioni privilegiate. Il Bruncuspina fonnese e Su Vilariu rappresentano infatti una attrattiva unica, delle quale beneficiano di riflesso almeno altri sei paesi. Con risultato che, in caso di nevicate e di eventi collaterali, le località del Gennargentu si affollano di turisti.

Per coloro che sono critici sull'opportunità di investire sul turismo invernale, le risposte arrivano dai tanti sardi che amano comunque la neve del Gennargentu. Tanto che il Comune di Fonni sta investendo molto sui lavori legati all'impianto di risalita sul Bruncuspina che, una volta operativo, dovrebbe assicurare piste sciabili e servizi degni di questo nome. Sul versante desulese per ora il sogno rimane ancorato a più impianti a basso impatto ambientale. Il successo di quello di risalita, un miniskilift su un campo base allestito dalla associazione castanicola, che potrebbe funzionare anche come sci d'erba, ha tenuto alta l'attenzione. Ma tra vincoli ambientali, pochi soldi dei privati e assenza di risorse pubbliche, il sogno del turismo invernale rimane tale. «Abbiamo un ambiente naturale unico – spiega Pino Puddu, del rifugio su Vilariu – e abbiamo il dovere di credere ancora nell'inverno come stagione turistica. Deve rimanere un complemento delle altre stagioni, ma ci sono modi e termini per riuscire nell'impresa. La burocrazia oggi purtroppo è un freno per chi intende investire. Non si può pensare di lavorare senza una infrastrutturazione adeguata». Parole che in tempi di tagli suonano come profetiche: non possiamo pensare alle piste o ai campi da sci, senza strade o servizi.

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