La Nuova Sardegna

Nuoro

Sui sentieri dell’acqua con i soci del Cai

Sui sentieri dell’acqua con i soci del Cai

Nuova escursione dell’associazione nuorese fino all’altopiano di Montresta ricco di storia e natura

07 febbraio 2018
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NUORO. Nei giorni scorsi, il Cai di Nuoro, ha organizzato una nuova escursione: questa volta, i componenti dell’associazione sono andati alla scoperta dell’altopiano di Montresta. Una zona dove, secondo le più autorevoli fonti, si narra che le popolazioni dell’antichità avessero uno stretto rapporto con la divinità delle acque. «Acqua, sorgenti, cascate qui, la fanno da padrone – raccontano, dopo la giornata i soci del Cai – mentre Barbagia, Marghine, Costera soffocano sotto la crisi della siccità». Lo hanno toccato con mano, soprattutto con piedi e scarponi, i soci del Cai Nuoro che hanno percorso, dunque, i sentieri di “Sos Aspros”, sotto la guida degli esperti Salvatore Sotgiu, Tore Ruggiu, Cio Sanna, Luca Fresi e Noel Huet. I soci del Cai hanno attraversato le vaste “praterie” tra Padria, Puttumaiore, sino alla periferia di Montresta. «Su quell’altura, 405 m slm, arrivarono nel 1746, 50 famiglie greche, da Cargeghe, Corsica. – raccontano ancora i soci del Cai – L’altra isola non li accoglieva, erano invisi e sgraditi al succedersi dei poteri locali. Ottennero, da Carlo Emanuele III, il “permesso” di insediarsi tra le solitudini di Villa San Pietro di Montresta. Da allora si susseguono le generazioni. Non sempre in pace. La città di Bosa, con la sua storia di antica e nobile progenie, non sempre li ha tollerati. Oggi tutto si fa aspra bellezza. Durante l’escursione abbiamo camminato sull’acqua e la pioggia ci ha inseguiti. Il bosco, “Sa Silva manna” ha prodotto suggestioni e richiamato fantasie di altri tempi. Di popoli antichi attorno al nuraghe Bena Ghiu, non lontano e alle domus ipogeiche, per il severo culto dei morti, di Tuccurovo. Di fronte si ergeva la costa trachitica di Barasumene, a formare l’orizzonte dove trovano spazio solo l’avvoltoio grifone e una coppia di aquile reali. Sul fondo valle, che abbiamo attraversato con fatica, si formava il compendio idrico del fiume Temo. Il grande fiume che nel suo percorso raccoglie le storie di questi luoghi. Sino alla piana di Bosa, ad attrarre da sempre uomini e commerci, civiltà arrivate dal mare e insediamenti locali. Dal neolitico, ai Fenici, alla ricca e diffusa presenza romana. Il fiume, unico navigabile nell’Isola, esercitava forte attrazione per i commerci della Roma imperiale».

E così, anche l’escursione nella zona di Montresta, è stata una belle esperienza per i soci del Cai. Le giornate tra la natura e la storia proseguiranno nelle prossime settimane.

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