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Disservizi in radiologia s’infiamma la protesta

Disservizi in radiologia s’infiamma la protesta

SORGONO. Ancora polemiche sui disservizi all’ospedale di Sorgono. Il caso stavolta è sollevato dal sindaco di Tonara, Flavia Loche che chiede chiarimenti alla Ats e alla Assl Nuoro sulla situazione...

10 febbraio 2018
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SORGONO. Ancora polemiche sui disservizi all’ospedale di Sorgono. Il caso stavolta è sollevato dal sindaco di Tonara, Flavia Loche che chiede chiarimenti alla Ats e alla Assl Nuoro sulla situazione del san Camillo. «Ancora una volta – scrive il primo cittadino – ci troviamo costretti, nostro malgrado, a denunciare la grave situazione nella quale versano i servizi sanitari, ospedalieri in questo cas, del territorio della Barbagia -Mandrolisai. Vogliamo attirare l’att sul servizio di radiologia del San Camillo di Sorgono. Nonostante le numerose rassicurazioni pervenuteci dai vertici dell’azienda unica, ad oggi il servizio funziona con solo due medici specialisti su cinque previsti dalla pianta organica». Questo significa, tradotto in pratica, che il radiologo lavora solo dal lunedì al venerdì e solo dalle 8 alle 14. Una situazione paradossale secondo il primo cittadino che rimarca come «il risultato, assurdo, di questa situazione è che tutti i pomeriggi della settimana è per tutto il weekend, la nostra zona è scoperta. Ciò comporta, oltre a tutti i disagi per i residenti, costretti a macinare chilometri per raggiungere gli ospedali di Oristano e Nuoro, quand’anche quelli di Cagliari e Sassari».

Il sindaco Loche evidenzia poi i problemi legati anche al trasporto dei pazienti che devono “migrare” da un ospedale all’altro per una indagine radiologica. «Dopo gli interventi di primo soccorso – aggiunge Loche – l’ambulanza medicalizzata del 118 è costretta, per garantire immediate e certe cure ai pazienti traumatizzati, a trasferte lunghe, dispendiose e problematiche, viste anche le condizioni disastrose e insicure delle strade da percorrere». Di qui la richiesta di «un’immediata inversione di tendenza relativamente alla copertura dei posti previsti e assolutamente necessari. In difetto ci vedremmo costretti a intraprendere nuove e serie azioni, anche di tipo legale, contro queste carenze e contro l’evidente menefreghismo dei vertici regionali». (g.m.)

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