La Nuova Sardegna

Nuoro

Ponte di Oloè, una lettera al ministero

Ponte di Oloè, una lettera al ministero

Il comitato scrive alla Pinotti: «L’unica soluzione per l’immediato è costruire una struttura militare»

14 febbraio 2018
2 MINUTI DI LETTURA





OLIENA. Visto che, sia a livello provinciale sia a livello regionale non si riescono ad avere delle risposte precise e delle certezze riguardo alla realizzazione del ponte di Oloè, proviamo ad andare oltre con la richiesta di un incontro con il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, che sarà a Nuoro per l’inaugurazione della struttura militare di Pratosardo: è questo, in estrema sintesi, il senso della lettera che comitato per il ponte di Oloè ha indirizzato al ministero della Difesa a Roma, per cercare di sbloccare una situazione che con la chiusura del ponte sta mettendo a dura prova tutti i comparti economici.

La richiesta, già espressa in più occasioni e caldeggiata anche da Pierluigi Bersani che ben conosce il problema, è quella della costruzione di un ponte militare. «Con la presente - scrive il gruppo di cittadini – il Comitato per il ponte di Oloè di Oliena fa istanza affinché il suo ministero possa intervenire per la soluzione dei gravissimi problemi che affliggono la popolazione dal gennaio del 2017. In quell’occasione, a causa dell’ennesima alluvione, il ponte che collega Oliena con Dorgali e con le zone costiere venne chiuso in quanto ritenuto pericolante.

Parte della struttura crollò nel 2013 come conseguenza del ciclone Cleopatra, provocando la morte dell’agente di polizia Luca Tanzi. Nei mesi successivi vennero stanziati e spesi ben tre milioni di euro ma il ponte, a tutt’oggi, rimane chiuso e posto sotto sequestro dalla magistratura nuorese. Tale situazione vede il territorio del paese tagliato in due, con una pesante penalizzazione per l’importantissimo settore agropastorale, e ci pone di fatto in una condizione di forte isolamento dai flussi turistici della costa, con gravi ripercussioni sull’economia e sul tessuto sociale. A distanza di quasi un anno dalla chiusura, nonostante le numerose promesse arrivate dalle istituzioni e le voci relative a nuovi finanziamenti (ipotesi rivelatesi purtroppo infondate) non si scorge ancora una concreta e immediata proposta operativa. L’unica soluzione provvisoria da noi individuata per l’immediato – conclude la lettera inviata a Roma – è pertanto quella della costruzione di un ponte militare, sulla falsariga di quanto già realizzato con successo dal Genio in alcune zone dell’Italia colpite dal terremoto». (n.mugg.)

In Primo Piano

VIDEO

Il sindaco di Sassari Nanni Campus: «23 anni fa ho sbagliato clamorosamente. Il 25 aprile è la festa di tutti, della pace e della libertà»

L’intervista

L’antifascismo delle donne, la docente di Storia Valeria Deplano: «In 70mila contro l’oppressione»

di Massimo Sechi
Le nostre iniziative