La Nuova Sardegna

Nuoro

Banda dei furti a giudizio: 3 condanne e 2 assoluzioni

Banda dei furti a giudizio: 3 condanne e 2 assoluzioni

I fatti contestati risalgono al 2012 nelle campagne di Oliena e Siniscola Vennero rubati mezzi agricoli e per l’edilizia, ritrovati poi in un capannone

15 febbraio 2018
2 MINUTI DI LETTURA





NUORO. Si è chiuso ieri mattina davanti al tribunale in seduta monocratica il processo a carico di cinque persone accusate di aver messo a segno una serie di furti nelle campagne di Oliena e Siniscola. Si tratta di Ivano Bandinu, Francesco Coronas, Pasquale Grecu, Michele Carta e Gianni Boi, chiamati a rispondere di furto aggravato e ricettazione con l’aggravante del concorso. A fine mattinata il giudice Teresa Castagna ha letto il dispositivo della sentenza: due anni e 4 mesi per Bandinu (difeso dall’avvocato Gianluca Sannio) al quale venivano contesti nove furti e solo per due dei quali è stato assolto. Il pubblico ministero a fine discussione aveva chiesto per lui 4 anni. Ancora condanne per Francesco Coronas (difeso dall’avvocato Francesco Pala) alla pena di due anni di reclusione (il pm aveva chiesto 3 anni e 4 mesi) e per Michele Carta (difeso dall’avvocato Angelo Manconi) alla pena di 9 mesi e 10 giorni (il pm aveva sollecitato 3 anni). Assolti invece gli altri imputati: Pasquale Grecu, (difeso dall’avvocato Gianluca Sannio) e Gianni Boi (difeso dall’avvocato Giovanna Angius), l’accusa aveva chiesto due anni per il primo e l’assoluzione per il secondo, in quanto proprietario dei terreni dov’era stata ritrovata parte della refurtiva. I fatti contestati risalgono al 2012. In quel periodo in vari centri della Baronia erano stati messi a segno furti in case coloniche, dalle quali erano spariti mezzi utilizzati in campo edilizio e in agricoltura, trincia erba, betoniere e anche un aratro. Al gruppo era stato contestato anche il furto di un maiale di 45 chili. A seguito di una serie di denunce i militari della compagnia di Siniscola avevano avviato le indagini e grazie ad alcune testimonianze avevano indirizzato le loro attenzioni verso un gruppo di persone già note alle forze dell’ordine. Le intercettazioni e i pedinamenti, effettuati a Siniscola e Oliena, avevano permesso agli investigatori di chiudere il cerchio nel giro di pochi mesi. Oltre all’individuazione dei presunti responsabili, i carabinieri erano riusciti a recuperare tutta la refurtiva che era stata nascosta in un casolare abbandonato. Nella rete degli inquirenti, oltre agli imputati di ieri, erano finiti anche Gianpiero Lande, Giuseppe e Salvatore Bassu, Giancarlo Manca le cui posizioni erano state stralciate. (k.s.)

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative