La Nuova Sardegna

Nuoro

Disoccupazione ed emigrazione il dramma nei numeri dell’Istat

di Lamberto Cugudda
Disoccupazione ed emigrazione il dramma nei numeri dell’Istat

L’emergenza lavoro preoccupa il sindacato. A picco industria, agricoltura e servizi, meglio il turismo Il segretario provinciale della Cisl: «Allarmante anche il peso delle pensioni sul totale dei redditi»

15 febbraio 2018
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TORTOLÌ. «La prima emergenza è il lavoro». A dirlo è il segretario generale della Cisl Ogliastra, Michele Muggianu. «È da troppo tempo – afferma il sindacalista – che attendiamo buone notizie per il nostro territorio, in modo particolare sul tema del lavoro. Già, perché senza lavoro non c’è dignità, ma soprattutto non c’è la possibilità di costruire o mantenere una vita dignitosa. Dall’emergenza lavoro derivano direttamente tutte le altre emergenze territoriali. Il lavoro che non c’è porta a una costante e inarrestabile emorragia di giovani che lasciano la nostra Ogliastra per andare a cercare un futuro migliore in altre regioni italiane o all’estero. La ripresa dell’emigrazione acuisce ulteriormente il crollo demografico e conseguente spopolamento dei nostri paesi». Per Muggianu, l’ elaborazione a cura dell’Aspal su dati Istat certifica un sensibile calo della disoccupazione in Ogliastra alla media regionale (12,2 per cento in Ogliastra contro il 17,3 della media Sardegna, dati 2016). «Un analisi più attenta dei dati – prosegue Muggianu – certifica però che siamo in presenza di un crollo dell’occupazione in settori chiave: l’industria ad esempio, precipitata dai 1.082 occupati del 2012 ai 483 del 2016, ma sono in calo anche l’agricoltura, la pesca e i servizi alle famiglie. Mentre una crescita consistente si registra nel solo comparto turistico alberghiero, ovviamente con elevate punte di stagionalità. Abbiamo tante, troppe emergenze sociali che meritano attenzioni e strategie straordinarie. Siamo un’isola nell’Isola che invecchia velocemente, dove i giovani, come già detto, faticano a trovare un lavoro e migliaia di famiglie tirano avanti con l’aiuto delle pensioni. Così l’economia si inceppa e il mancato sviluppo crea altri poveri e nuovi emigrati». Uno sguardo attento ai dati dell’ Istat e dell’Inps dice che c’è poco da stare tranquilli. Per la Cisl, il peso degli assegni di pensione sul totale dei redditi è allarmante: a Tortolì si è al 32,57 per cento, a Lanusei al 40,22. «Allungamento della vita media e scarsa natalità – sostiene Muggianu – sono un mix da tenere sott’occhio Nel 2007 l’indice di vecchiaia (il rapporto percentuale tra chi ha più di 65 anni e i giovanissimi fino a 14) faceva segnare un confortante 141,7, cioè 141 ultra 65enni ogni 100 under 14, in linea con il dato nazionale. Nel 2016, l’indice in Italia è cresciuto fino a quota 157,7, mentre in Ogliastra la curva del grafico si è impennata superando 180,4 con quasi sei anziani per ogni bambino. Basta pensare che la classe di età 15 – 39 anni ha perso in otto anni, nel dato regionale, quasi 100mila sardi. Il tasso di natalità è scivolato dal 2007 al 2016 da 8 a 6,9 per mille abitanti (dato nazionale da 9,4 a 8,3 ).



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