La Nuova Sardegna

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Investì brigadiere, pena ridotta a 3 anni e mezzo

La Corte d’assise d’appello di Cagliari ha riconosciuto la responsabilità colposa di Baragliu

17 febbraio 2018
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ORUNE. La Corte d’assise d’appello di Cagliari (presidente Gemma Cucca) ieri mattina ha emesso nuova sentenza per il processo “bis” a carico di Pietro Baragliu, il giovane 28enne di Orune che la notte del 21 agosto 2012, durante un posto di blocco, aveva investito il brigadiere dei carabinieri Paolo Corbeddu che poi era morto per le ferite riportate.

La Corte recependo la decisione della Cassazione che accogliendo integralmente il ricorso presentato dalla difesa, gli avvocati Gianni Sannio e Pasquale Ramazzotti, aveva annullato con rinvio la condanna a cinque anni e sei mesi inflitta dalla Corte d’assise d’appello di Sassari, ha condannato il giovane alla pena di tre anni e sei mesi.

La Suprema corte, infatti, aveva rinviato il processo alla Corte d’assise d’appello di Cagliari per una nuova determinazione della pena escludendo il reato di resistenza a pubblico ufficiale e l’aggravante della colpa con previsione.

Pietro Baragliu in primo grado era stato condannato a 4 anni dal giudice delle udienze preliminari di Nuoro, Claudio Cozzella, nonostante il pm avesse contestato all’investitore l’omicidio volontario e altri reati, tra cui la resistenza a pubblico ufficiale e avesse concluso chiedendo 16 anni e 4 mesi di reclusione. In secondo grado, la Corte d’assise d’appello di Sassari, aveva confermato l’omicidio colposo così come sostenuto dal gup nuorese, ma aveva aumentato la pena a 5 anni e 6 mesi, ritenendo il reato aggravato dalla previsione. La difesa aveva quindi fatto ricorso per Cassazione.

Il brigadiere Paolo Corbeddu era morto la notte del 21 agosto di 6 anni fa, dopo essere stato travolto da un’auto mentre effettuava un posto di blocco nella strada per Bitti. Al volante dell’Audi c’era Pietro Baragliu che non aveva la patente. Dopo l’investimento il giovane si era dato alla fuga e si era consegnato due giorni dopo alle forze dell’ordine. Il 28enne si era sempre difeso sostenendo di non aver visto il brigadiere e che mai avrebbe voluto travolgerlo. (r.n.)

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