La Nuova Sardegna

Nuoro

Quirra, in forse l’esame dell’esperta della Procura

di Giusy Ferreli
Quirra, in forse l’esame dell’esperta della Procura

L’accusa: «Si rischia di non poter produrre la relazione della dottoressa Gatti»  Alla consulente sono stati sequestrati documenti e computer con i dati sul Pisq

25 febbraio 2018
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LANUSEI. Veleni di Quirra: inchieste che si intrecciano con risvolti imprevedibili. La vicenda della dottoressa Antonietta Gatti, consulente della Procura di Lanusei finita sotto la lente delle Fiamme gialle per un’indagine della magistratura di Reggio Emilia, rischia di avere delle ripercussioni sul processo che si sta celebrano in Ogliastra. «Non so come potrò testimoniare senza il mio computer» si era sfogata poche ore dopo l’irruzione dei finanzieri che hanno sequestrato documenti e pc. Lo sfogo non è passato inosservato ma il procuratore di Lanusei, Biagio Mazzeo confida nella consulente dell’accusa.

La dottoressa Gatti, esperta di nanoparticelle, è stata interrogata sia dalla pubblica accusa che dalle parti civili il 21 febbraio e il 28 dovrebbe sottoporsi al contro esame della difesa degli otto comandanti che hanno guidato il Poligono di Quirra dal 2004 al 2010, tutti accusati di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri perché non avrebbero interdetto al pubblico le zone a rischio. «Credo – dice Mazzeo – che si tratti di una mera casualità. Spero dunque che la dottoressa Gatti possa affrontare con serenità il contro esame. Questo per assicurare la parità, dovuta in un processo, alle parti in causa». Un problema procedurale però si pone e non è neanche di poco conto. «Se non dovesse affrontare i l controinterrogatorio non si potrà produrre la sua relazione a dibattimento» osserva il procuratore. Una relazione ritenuta, evidentemente molto importate dall’accusa che conta sui dati incamerati dal fisico nel corso delle ricerche sul Pisq . La dottoressa Gatti ha già dichiarato in aula che tra la patologie tumorali riscontrate e l’inalazione e l’ingestione delle nanoparticelle prodotte dalle fortissime esplosioni e dai brillamenti nel Poligono di Quirra esiste un nesso scientificamente dimostrabili. Analisi e dati sono contenuti in quel documento che non potrà essere consegnato al giudice monocratico, Nicole Serra, se non ci dovesse essere l’esame da parte del collegio difensivo di Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi e Paolo Ricci e i comandanti del distaccamento di Capo San Lorenzo, Gianfranco Fois e Francesco Fulvio Ragazzon. L’esperta ha già riferito in aula delle sue analisi dal 2004 fino al 2011 condotte col microscopio elettronico a scansione. Analisi che riguardano campioni di agnelli malformati e di pazienti affetti da patologie tumorali ed ancora matrici ambientali su cui erano presenti polveri inquinanti. «Queste polveri – ha detto davanti al giudice – sono le nanoparticelle di forma sferica che avevano una composizione chimica che poteva essere riferita e un inquinamento ambientale».

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