La Nuova Sardegna

Nuoro

La comunità Approdi rischia la chiusura

di Francesco Pirisi
La comunità Approdi rischia la chiusura

L’Assl ha ridotto drasticamente il numero di pazienti affidati alla coop, che adesso non può più pagare il personale

01 marzo 2018
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NUORO. La comunità per la cura delle malattie mentali gestita dalla cooperativa “Approdi” rischia di chiudere l’attività. La ragione sta nel fatto che il numero dei pazienti da seguire è passato da 8 a 3 e con essi si sono ridotte anche le rette dell’Ats (l’Azienda per la tutela della salute) per pagare il personale della società. Quindici dipendenti, tra educatori, infermieri, Oss, psicologi, che dal luglio del 2017 non ricevono lo stipendio. A monte dei problemi il blocco nell’affidamento alla società mutualistica dei malati seguiti dai Csm (Centri di salute mentale), in sostituzione dei 5 che nel 2017 hanno concluso il percorso terapeutico e sono tornati a vivere nelle loro famiglie. Grazie appunto alle cure specialistiche della struttura sanitaria, nata nel 2012, e andata a occupare la vecchia cantoniera di “Isalle”, sulla statale che da Nuoro portava a Siniscola. Problemi iniziati nel settembre scorso e che ora la cooperativa vuole portare all’esterno. Mentre si avvicina il limite dell’ultimatum, per poter continuare l’attività. Ribadito ieri da Francesca Licheri, responsabile della comunicazione e formazione: «Se entro dieci giorni non ci saranno novità da parte dell’Ats, indietro anche su alcuni pagamenti, dovremo chiudere l’attività. I 3 pazienti saranno rimandati nelle loro famiglie e per i dipendenti si aprirà la procedura di licenziamento».

Nessuna alternativa per la coop “Approdi”, accreditata dalla Regione nel 2012 come struttura ad alta e altissima intensità nel trattamento in comunità delle patologie psichiche. Proprio perché il tutto legato alle provvidenze finanziarie della Regione stessa, per il tramite delle Assl, le Aree socio sanitarie locali. A cui la presidente Manuela Piredda e gli altri dirigenti hanno bussato più volte negli ultimi mesi: «Ci è stato detto che le questioni legate all’attività della nostra cooperativa, così come degli altri servizi sanitari, sono dentro il processo di riorganizzazione del settore. Ci chiedono di aspettare. In particolare – aggiunge la presidente – il direttore generale Moirano ci ha chiesto di dargli il tempo per fare una ricognizione della situazione presente nell’ambito specifico delle terapie per la salute mentale». Alla fine della verifica si dovrebbero conoscere le necessità di operatori e strutture. Mentre risulta già assodato, anche per la società mutualistica di Nuoro, che gli accordi con l’Ats per il futuro sulle attività di riabilitazione saranno caratterizzati da contratti a condizioni differenti rispetto al passato. Aspetti secondari, tuttavia, rispetto a una realtà che oggi non conosce quali segni avrà il domani prossimo.

Ancora Francesca Licheri: «Paradossalmente ci troviamo nella condizione di un servizio terapeutico essenziale. Le liste in attesa per i ricoveri sono nutrite. Ce lo confermano gli operatori sanitari del Csm, che sono deputati agli invii nelle comunità terapeutiche. Spesso sono le stesse famiglie dei malati che ci chiedono sulla possibilità di fare luogo al ricovero, considerato che sono casi non semplici da trattare in casa». Tra le risposte per l’immediato, oggi, si fa affidamento anche sul recupero delle rette per l’attività svolta da ottobre a febbraio. In merito alle vicissitudini della società “Approdi”, interviene il presidente della Confcooperative Nuoro-Ogliastra, Francesco Sanna: «È fondamentale salvaguardare un’esperienza come quella della cooperativa nuorese, che in queste stagioni ha dimostrato di essere una realtà importante sia per il tipo di servizio che offre, sia per la professionalità».

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