La Nuova Sardegna

Nuoro

«LavoRas, uno strumento che restituisce il dovuto»

di Francesco Pirisi

Dopo la presentazione del piano, che stanzia 6 milioni, arrivano i primi distinguo Il consigliere Congiu (PdS): «La nostra provincia è quella più in sofferenza» 

03 marzo 2018
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NUORO. Il piano straordinario per il lavoro della Regione è guardato con attenzione nella vecchia provincia di Nuoro. Se non altro perché rompe un tempo in cui a fare notizia sono state le chiusure di diverse aziende, da Macomer, a Ottana, da Pratosardo a Siniscola, con una disoccupazione attestata sul 17 per cento. Nella presentazione di due giorni fa a Nuoro, gli assessori della giunta guidata da Francesco Pigliaru garantiscono che il piano “LavoRas” invertirà la tendenza, grazie proprio all’investimento di 126 milioni per l’anno in corso, e 70 a testa per i due successivi. Convinzioni in parte condivise anche da chi non ha dimostrato di approvare l’azione del governo regionale, come il Partito dei sardi. Nonostante della maggioranza di centro-sinistra sia parte. Ma con alcuni distinguo. Espressi giovedì alla platea dei sindaci del Museo del costume, da Gian Franco Congiu, consigliere regionale di Macomer. Con queste ragioni: «Il piano deve avere un’attenzione specifica per la provincia di Nuoro, che è oggi la più sofferente per via del gran numero dei disoccupati e della difficoltà a ricollocare chi ha perso il lavoro». Si tratta, come ricorda Congiu, di un intervento di semplice perequazione, per dare di più a chi ha meno. Tanto convinto della necessità del distinguo nell’erogazione delle risorse (e in particolare quelle per i cantieri di lavoro), che l’esponente macomerese del Pds durante la discussione della finanziaria, a dicembre, ha presentato un emendamento verbale, approvato dall’assemblea: «Solo che oggi nell’attuale stesura del piano non è stato preso in considerazione. Credo, tuttavia, ci sia modo di ovviare alla mancanza, proprio per dare sostegno alle aree interne e marginali». Per la perequazione tra i vari territori nella pianificazione ha garantito la stessa legge di riordino degli enti locali, del 2016. Così che Congiu la richiama per rafforzare la sua richiesta alla giunta e in particolare all’assessore della Programmazione, Raffaele Paci. «Il piano “LavoRas”, per il quale come partito ci siamo battuti, parte proprio da quella previsione. Non solo noi, ma anche altri attori istituzionali, come l’Anci, il Consiglio delle autonomie, lo stesso sindacato, sono stati dello stesso avviso. E debbo dire che la giunta ha reso concreto un impegno essenziale. Mirare meglio la destinazione delle risorse alle zone più in difficoltà, è oggi anch’esso fondamentale». Cambi che potrebbero riguardare le due annualità successive a quella attuale, che è già in corso e vedrà a questo mese la pubblicazione dei bandi da parte dell’Insar, l’istituto a cui è affidata l’attuazione del programma. Si tratta della parte che riguarda i cantieri, con un budget di 46 milioni di euro, dei quali circa 6 destinati alla provincia nuorese. Ma la giunta punta molto sulle politiche attive per il lavoro. Lo hanno ribadito a Nuoro sia l’assessore Paci, sia i colleghi Virginia Mura (assessora del Lavoro) e Cristiano Erriu, titolare della delega degli Enti locali. Con riferimento proprio ai 23 milioni (per il 2018) che andranno a supportare le aziende che assumono prima di tutto i giovani, i lavoratori sotto i 35 anni, per condizionare in maniera positiva la fascia della popolazione attiva che negli ultimi anni ha fatto segnare punte del 45 per cento di disoccupati. Gli esponenti della giunta, hanno ribadito, l’intento di rimettere in moto un circuito virtuoso.

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