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Tiu Manai, i 102 anni a sinistra dell’elettore più longevo

di Alessandra Porcu
Tiu Manai, i 102 anni a sinistra dell’elettore più longevo

BORORE. Non aver potuto votare alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo resterà per lui un grande cruccio. Tiu Manai, al secolo Giuseppe Manai, nato a Borore il 19 giugno 1915 è l’uomo più...

07 marzo 2018
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BORORE. Non aver potuto votare alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo resterà per lui un grande cruccio. Tiu Manai, al secolo Giuseppe Manai, nato a Borore il 19 giugno 1915 è l’uomo più anziano del paese. I 103 anni, che compirà tra pochi mesi, gli conferiscono anche il titolo di elettore più longevo del paese.

«Avrei desiderato entrare nell’urna e fare la mia scelta, ma purtroppo da qualche tempo ho difficoltà a camminare», racconta con un pizzico di rammarico. Tre mesi fa, dopo una rovinosa caduta, ha riportato un trauma a una gamba che lo costringe a casa e domenica ha dovuto rinunciare a sostenere il Partito democratico. «Il mio voto sarebbe andato a Matteo Renzi. Sono di sinistra», dice senza indugio. Alla domanda se secondo lui esista ancora una sinistra in Italia, risponde deciso: «Non è certo quella di Enrico Berlinguer, per intenderci. Ma, mi dica, chi avrei potuto votare? Beppe Grillo? Pietro Grasso? Il primo è una testa matta, il secondo ha tradito il Partito democratico per formare un altro gruppo politico». Insomma, l’esito delle elezioni e la sconfitta del Pd non gli sono piaciuti affatto. «Sapere che il Movimento 5 Stelle è il primo partito e la Lega di Matteo Salvini la più votata nella coalizione di centro destra, mi ha rovinato la giornata», ironizza, ma non troppo, tiu Manai. La debacle elettorale sicuramente, non gli ha rovinato l’appetito. Ogni mattina fa colazione con un panino alla mortadella e un bicchiere di vino rosso. Se sia l’elisir di lunga vita non è dato saperlo. Di certo, sappiamo invece che la sua è stata un’esistenza lunghissima e tutt’altro che piatta. All’insegna dei sacrifici e del duro lavoro. Nell’ottobre del 1940, durante la seconda guerra mondiale, prese parte alla campagna italiana in Grecia. Dopo cinque anni fece ritorno a Borore e sposò Maria Salaris, una sua giovane compaesana.

Si trasferirono in Toscana, a Monte Pulciano, dove fece prima il pastore e poi l’imbottigliatore d’olio. Rientrarono in Sardegna dopo 46 anni. Nel 1994 perse la moglie. Tiu Manai si dice soddisfatto della sua vita. Ai giovani consiglia di lavorare sodo e onestamente. Ai politici, tutti nessuno escluso, non risparmia una tirata d’orecchie: «Smettetela di pensare ai vostri interessi. Cercate – dice dall’alto della sua esperienza il nonnino di Borore –di restituire all’Italia la dignità perduta».

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