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Il dolore degli amici viaggia sui social

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L’Ogliastra piange il ragazzo morto a pochi mesi di distanza da altri due drammatici incidenti

08 marzo 2018
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LANUSEI. La bacheca Facebook del giovane originario di Acerra, che tutti definiscono «un pezzo di pane», ha registrato veramente tanti commoventi commenti. Anna Rita scrive: «Raff sarai sempre nel mio cuore come un figlio, ti ricorderò sempre con quello sguardo dolce, riposa in pace piccolo Raff». E Claudia: «Non ci sono parole, fai buon viaggio accompagnato dall’immenso amore che sei riuscito in così poco tempo a guadagnarti». Tommaso lo ricorda in questo modo: «O bellijé non doveva finire così. Eri un ragazzo pieno di bontà, non ti ho mai visto con il broncio. Ti ricorderemo tutti con quel sorriso che hai sempre avuto. Sentendo questa brutta notizia mi ha fatto davvero male il cuore. E hai insegnato a tutti noi che la vita non è mai uno scherzo o un gioco come tutti crediamo. Riposa in pace campione Raffaele Esposito». Tragedia dopo tragedia, insomma, neanche il tempo di seppellire un giovane morto in un incidente, e già l’Ogliastra piange un’altra vittima delle strade. È dello scorso settembre il dramma che ha bussato a casa della famiglia Murgia. Tutto è successo in Germania: Mattia Murgia, giovane cameriere di Lanusei, 25 anni, era stato travolto e ucciso da una vettura nel cuore della notte mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali in una via di Amburgo.

All’immane dolore, in quel caso, si era anche aggiunta l’odissea burocratica per riportare la salma in terra sarda. Sempre di Lanusei era un altro giovane morto ad agosto in seguito a un incidente stradale lungo la strada statale 125 Orientale sarda. Stefano Fanelli, 34 anni, lavorava in un ristorante di Girasole, stava percorrendo un tratto della strada che da Tortolì porta a Barisardo. Aveva inviato un messaggino alla madre, con la quale viveva nella stagione estiva nella casa nella zona costiera di Cea, nel territorio fra Tortolì e Loceri – durante gli altri periodi dell’anno vivevano a Lanusei, nella loro abitazione a Coroddis – facendole sapere che andava tutto bene. Ma alle 7.30 circa, facendo rientro a Cea, è morto, dopo avere abbattuto la recinzione di un nuovo cantiere della 125, e finendo nell’area sterrata dopo essersi ribaltato alcune volte. Era stato sbalzato fuori morendo sul colpo per i forti traumi riportati, e il suo corpo non era visibile da chi transitiva nella carreggiata. Il personale medico del Servizio 118 ne aveva constatato il decesso per con grave trauma cranico facciale e dell’arto superiore sinistro.

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