La Nuova Sardegna

Nuoro

Attentato sulla 125, distrutti 3 escavatori

di Giusy Ferreli
Attentato sulla 125, distrutti 3 escavatori

In fiamme i mezzi della Soccavo, impresa campana che opera in subappalto nel tratto dell’Orientale Tertenia-San Priamo

10 marzo 2018
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TERTENIA. Non è ancora scoccata la mezzanotte quando un intenso bagliore illumina il cielo ogliastrino. Ad andare a fuoco, dopo essere stati cosparsi di liquido infiammabile sono i mezzi della Soccavo, una srl campana che lavora alla realizzazione della nuova strada statale 125 per conto della De Sanctis, l’impresa capitolina che si è aggiudicata l’appalto di uno dei lotti del tratto Tertenia- San Priamo.

Gli incendiari sono entrati in azione nel cantiere di Luggerras, a poca distanza dall’ arteria di collegamento nel territorio di Tertenia. Ed è solo grazie alla prontezza di un automobilista, che si trovava a passare nella 125 e che ha subito chiamato le forze dell’ordine, se il bilancio si è fermato a tre escavatori completamente distrutti e un quarto bruciato a metà ma di fatto inutilizzabile. Quando i vigili del fuoco del distaccamento di Lanusei sono arrivati nel deposito della ditta che si occupa di movimento terra, tre dei nove mezzi erano già stati divorati dalle fiamme. Ieri mattina la conta dei danni (quantificabili in decine di migliaia di euro) e la sgradevole sensazione di amarezza e sconforto provocato da questo grave gesto.

Marco Esposito, giovane titolare dell’impresa campana, ieri mattina si aggirava sconsolato nel deposito di Luggeras. Dovrà riferire ai carabinieri di Tertenia se è mai stato minacciato. E se ha idea di chi possa aver messo a segno quella che sembra una pesante intimidazione. A coordinare le indagini, il comandante della Compagnia di Jerzu, Giuseppe Merola. I suoi uomini hanno già eseguito i primi accertamenti. Nel corso del sopralluogo hanno rinvenuto le tracce dell’accelerante utilizzato per appiccare il fuoco agli escavatori della Soccavo. E potrebbero fornire informazioni utili. «Le indagini sono in corso. Non tralasciamo nessuna pista» è il lapidario commento del capitano. Non è la prima volta che i cantieri della Nuova orientale sarda vengono presi di mira dai malviventi. Il periodo più buio fu però quello a ridosso del 2003 quando una banda presa di mira l’impresa Condotte di Roma. Impresa che aveva appena vinto i lavori per la realizzazione del penultimo lotto del tratto Barisardo-Tortoli. Da quel momento in poi, nel giro di un anno e mezzo, la Condotte subì ben cinque attentati ai mezzi pesanti del cantiere. Intimidazioni continue e pesantissime che avevano rallentato i lavori e suscitato agitazioni sindacali. Situazione di empasse che si rischia anche in questo frangente visto che non è escluso che la ditta licenzi alcuni degli operai.

La Soccavo che lavora in subappalto, tra i suoi dipendenti conta anche una decina di maestranze locali. I lavori sino all’altra notte proseguivano in tutta tranquillità, senza particolari problemi se non quelli dettati dalla complessità dell’opera. A differenza degli altri due tratti della strada a scorrimento veloce che collega l’Ogliastra a Cagliari, bloccati da mesi a causa delle disavventure finanziarie della Oberosler, ditta edile che si è aggiudicata gli altri due lotti nelle vicinanze di Tortolì. Ora tutto è nelle mani degli investigatori che dovranno individuare i responsabili dell’ennesimo attentato.

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