La Nuova Sardegna

Nuoro

Doccia fredda per monte Senzelo i sindaci bocciano la cessione

di Giulia Serra
Doccia fredda per monte Senzelo i sindaci bocciano la cessione

L’Unione dei Comuni del Marghine ha discusso e respinto la proposta della sindaca di Bolotana La proprietà della colonia montana sarebbe dovuta passare gratuitamente all’amministrazione

15 marzo 2018
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MACOMER. Il caso delle ex colonie di monte Senzelo è stato affrontato martedì sera dai sindaci riuniti in assemblea presso la sede dell'Unione dei Comuni. Sul tavolo, l'istanza avanzata dal Comune di Bolotana per sospendere la procedura di alienazione della proprietà montana avviata dal cda dell'ente sovracomunale. Per farlo, la sindaca di Bolotana Annalisa Motzo ha prodotto una delibera articolata in più punti, votata dal consiglio comunale e che, già in casa, aveva fatto insorgere le minoranze per l'inserimento di una richiesta che, seppure subordinata a quelle principali, modificava in qualche modo l'impianto delle proposte condivise.

Proprio quel punto, col quale si chiede di assegnare la proprietà di Monte Senzelo al Comune di Bolotana alle stesse condizioni applicate nel passaggio tra l'allora Patronato Scolastico di Bolotana e la Comunità Montana Marghine Planargia (vale a dire alla cifra simbolica di mille vecchie lire), è stato stroncato di netto dai tecnici presenti all'incontro, i quali hanno evidenziato che un'operazione di questo tipo esporrebbe l'Unione dei Comuni al danno erariale.

L'argomento inoltre ha aperto un fronte polemico che ha visto protagonista il sindaco Caggiari, il quale ha sollevato la questione di Santa Maria de Sauccu, il sito montano di proprietà del comune di Bolotana utilizzato dai bortigalesi e sul quale persiste uno storico contenzioso. Assemblea dai toni accesi nella quale, oltre allo scontro dialettico, sembrano emerse visioni inconciliabili: «la decisione di alienare la proprietà di Monte Senzelo non è stata presa a cuor leggero – commenta il primo cittadino di Bortigali – ma è frutto di un'attenta riflessione politica e tecnica. Si è fatto tutto il possibile per quel sito e si sono spesi tanti soldi. Sono contrario alla proposta bolotanese perché non si può annullare tutto il percorso deliberativo di questi anni solo a fronte di una promessa d'impegno: Annalisa Motzo avrebbe dovuto presentarsi con un piano dettagliato, con un progetto e con le coperture finanziarie per realizzarlo». Una puntualizzazione condivisa anche da Gian Pietro Arca di Silanus, che sottolinea la legittimità della rivendicazione politica, ma annota sia la mancanza di un progetto, sia il vincolo dell'Unione a fronte di procedure già avviate e il rischio del danno erariale.

«Non si conosce in Italia un solo caso di un ente pubblico condannato per danno erariale a seguito della cessione gratuita di un bene ad un altro ente – dice invece Annalisa Motzo – la struttura di Monte Senzelo è stata costruita con uno scopo ben preciso, quello sociale. Stiamo parlando di un bene collettivo e ritengo un fatto grave che la sua gestione sia decisa da 6 sindaci e non da quella collettività che ne ha interesse. Chi lo dice che la finalità sociale del bene è esaurita? Bisogna dimostrarlo», scandisce la sindaca ribadendo l'opposizione netta all'alienazione e aggiungendo che la procedura non è stata sospesa, ma che il comune di Bolotana potrà, a sue spese, lavorare ad un progetto di valorizzazione da presentare all'Unione. «Valuteremo – conclude la prima cittadina – se sia il caso o meno di impegnare risorse e personale del nostro Comune per elaborare il progetto». Sull'accaduto è intervenuto anche l'ex sindaco di Bolotana Francesco Manconi, che ha definito demagogica l'azione della sindaca e “scellerato” il metodo seguito per presentarla all'assemblea dei sindaci del Marghine.

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