La Nuova Sardegna

Nuoro

La banda dei sardi in Emilia pronta a rubare la salma di Pavarotti

Luciano Piras
La tomba di Pavarotti
La tomba di Pavarotti

Il progetto stroncato dall'indagini dei carabinieri del comando di Nuoro: l'organizzazione composta da 41 persone a processo a Cagliari

17 marzo 2018
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NUORO. La banda dei sardi in Emilia Romagna era pronta a rubare la salma di Luciano Pavarotti dal cimitero di Montale Rangone, a pochi chilometri da Modena. «A questo, cosa credi che facciano? Questo, cosa cazzo credi che facciano? Sennò… ci sarebbe Pavarotti, ce ne sono di personaggi!» ipotizza l’orgolese Giovanni Antonio Mereu, per gli amici Gianni Caddina.

L’importante era fare soldi e un modo facile per farli era prelevare, a scopo di estorsione, la salma di un personaggio del mondo dello spettacolo. Come Luciano Pavarotti, appunto. Un particolare tanto lucido quanto inquietante che viene fuori mentre a Cagliari si dà il via al processo per un colossale traffico di armi e droga tra il Nord Italia e l’isola, con ramificazioni persino nella Calabria della ’ndrangheta.

Quarantuno le persone alla sbarra, una vera e propria organizzazione criminale interregionale (stroncata grazie a un’indagine partita dai carabinieri del comando provinciale di Nuoro diretta e coordinata dalla Dda di Cagliari) che smerciava cocaina ed eroina, da un lato; pistole semiautomatiche e kalashnikov e altre armi da guerra, dall’altro. La stessa organizzazione che tre anni fa progettava persino il furto della salma di Enzo Ferrari, il mitico Drake. Lo scopo di questo sequestro anomalo era chiaramente il riscatto da chiedere ai familiari di Ferrari in cambio della restituzione della salma.

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