La Nuova Sardegna

Nuoro

Polo tessile delle zone interne un sogno finito in frantumi

MACOMER. La chiusura delle fabbriche del polo tessile sull’asse Macomer-Ottana-Siniscola ha provocato l’estinzione di un’intera categoria. Un effetto domino devastante. Oggi, nel Nuorese, i tessili...

22 marzo 2018
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MACOMER. La chiusura delle fabbriche del polo tessile sull’asse Macomer-Ottana-Siniscola ha provocato l’estinzione di un’intera categoria. Un effetto domino devastante. Oggi, nel Nuorese, i tessili non esistono più. Eppure, un tempo, il gruppo Legler dava lavoro a mille 800 lavoratori, 316 solo a Ottana, con un fatturato annuo di 35 milioni di euro. Un patrimonio che si è perso negli anni con la dismissione delle fabbriche e il licenziamento dei lavoratori. Del polo tessile della Sardegna centrale, che aveva il cuore pulsante a Macomer, non rimane più nulla. Dopo dieci anni dal licenziamento, gli ex dipendenti sono alle ultime briciole degli ammortizzatori sociali. Che ora, vengono negati a 130 lavoratori che sono stati esclusi dagli ammortizzatori sociali in deroga per non avere fatto in tempo a presentare la domanda. Un’assurdità resa ancora più paradossale dalla disponibilità dei soldi inseriti nella legge finanziaria regionale del 2018 che, però, non possono essere erogati per un cavillo burocratico. E, nel frattempo, 130 lavoratori sono senza alcun sostentamento. Neppure il pane amaro dell’assistenza. (f.s.)



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