La Nuova Sardegna

Nuoro

I 116 patriarchi dei boschi custodi della biodiversità

di Giusy Ferreli
I 116 patriarchi dei boschi custodi della biodiversità

Da Baunei a Villagrande e Arzana: lecci e ginepri secolari nella lista del Ministero Gli amministratori: «Sono importanti attrattori da valorizzare in chiave turistica»  

04 aprile 2018
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BAUNEI. In Ogliastra, terra della longevità, non sono solo gli esseri umani a vivere a lungo. Ginepri maestosi, i cui rami contorti dal vento si dispiegano da centinaia di anni verso il cielo, e superbi lecci che svettano da tempo immemorabile sui costoni, sono gli equivalenti vegetali degli ultracentenari ogliastrini.

Dalla montagna alla costa sono oltre un centinaio gli esemplari inseriti nella lista degli oltre 400 alberi monumentali della Sardegna grazie al censimento Corpo forestale, che possono essere definiti monumentali secondo i criteri del decreto interministeriale. Di questi 400 oltre la metà, 285, sono quelli inseriti nel primo elenco degli alberi monumentali d’Italia, approvato dal Ministero delle Politiche agricole e forestali e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale lo scorso febbraio.

In questo elenco a fare la parte del leone è proprio il territorio ogliastrino che può vantare 116 esemplari censiti. Tra i più noti ci sono gli olivastri di Santa Maria Navarrese. Si possono ammirare vicino alla chiesetta dedicata alla Madonna, a due passi dal mare, che un’antichissima leggenda vorrebbe costruita dalla principessa di Navarra come ex voto per essere scampata a un naufragio. Nel territorio di Baunei trovano ospitalità anche altre specie vegetali: terebinto, ginepro fenicio, bagolaro, carrubo, leccio e sughera. Si trovano alla chiesetta di San Pietro nell’altopiano di Golgo o ancora a Semida o Aniddai. «Sono gli alberi della nostra terra. Fanno bella la Sardegna, gli alberi. Guardano il mare ma hanno radici ben salde su questa terra. A memoria della nostra storia futura» osserva il sindaco di Baunei, Salvatore Corrias.

Radici ben salde e profonde, come quelle del leccio di Gidinis, nel Gennargentu arzanese, meglio conosciuto come s’ilixi ’e Perredu, un maestoso albero di 5 metri di diametro e 22 di altezza uno tra i più grandi d’Europa. Sotto le sue fronde, (la superficie d’ombra arriva a mille metri quadrati) durante le giornate più calde non è difficile vedere un intero gregge di pecore. C’è chi è arrivato a contarne addirittura 500. Marco Melis, sindaco di Arzana, non ha dubbi. «C’è chi ha le cattedrali e chi i musei, noi abbiamo i nostri gioielli naturalistici e ambientali. Sono loro i nostri straordinari attrattori turistici» dice Melis. Chi consce bene il fascino del patriarca verde è una giovane guida ambientale toscana Sharon Capetti. Ha lavorato per tre anni nell’isola e ha potuto conoscerne le meravoglie. «Con un collega, Claudio Ibba, abbiamo lavorato ad un progetto europeo sulla salvaguardia del cervo sardo e abbiamo percorso molte zone impervie della Sardegna. E in una di queste escursioni – racconta – che ho incontrato s’ilixi ’e Perreddu». Sempre nel territorio di Arzana, a Tedderieddu, si trovano tre alberi di tasso tra i più vecchi d’Europa. Ci sono poi i tassi di Villagrande Strisaili, altro centro ogliastrino dove i centenari, così come gli alberi monumentali, non mancano di certo. Carmine Scudu, insegnante in pensione ed esperto conoscitore del territorio villagrandese è un appassionato di botanica. Di recente ha collaborato con l’università di Cagliari (facoltà di Botanica) al rilevamento dei tassi. «Uno dei più grandi e importanti è quello di Baccu Searthu sotto punta La Marmora» sottolinea Scudu che indica le località dove si trovano gli altri esemplari di questa specie vegetale: «Possiamo ammirarli anche a Baccu de lusgiu e Sa mandara». Fanno compagnia alle roverelle e ai lecci, preziose testimonianze viventi di una terra dalla straordinaria ricchezza, terra di centenari e di alberi secolari. E che aspettano solo di essere valorizzati a dovere.

Domani i funzionari del Corpo forestale saranno a Roma per definire al ministero i temi delle autorizzazioni alla potatura e al taglio degli alberi monumentali, la predisposizione di linee guida di gestione e la realizzazione e apposizione della cartellonistica per escursionisti e appassionati.

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