La Nuova Sardegna

Nuoro

Minorenni produttori e spacciatori di droga, sgominata una baby gang a Nuoro

Un'auto della polizia a Nuoro
Un'auto della polizia a Nuoro

I reati contestati: coltivazione di marijuana, spaccio di droga, detenzione di materiale esplosivo ed estorsione

04 aprile 2018
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NUORO. Coltivazione e spaccio di marijuana, spaccio di cocaina, detenzione di materiale esplosivo ed estorsione: sono i reati contestati dal Gip del Tribunale dei Minori di Sassari, su richiesta della Procura, a tre minorenni di Orgosolo e Nuoro finiti in manette stamattina dopo l'operazione della Squadra Mobile di Nuoro che ha sgominato la 'baby gang'.

Secondo quanto ricostruito dal capo della Mobile Paolo Guiso, in una conferenza stampa stamattina in Questura, «i tre - due 17enni e uno 16enne - operavano come esperti criminali anche con efferatezza ponendo in essere stratagemmi per eludere i controlli delle forze dell'ordine e soprattutto minacciando pesantemente anche di morte i clienti che erano in ritardo con i pagamenti».

I minorenni gestivano tutta la filiera della droga: dalla coltivazione nelle campagne di Orgosolo, alla lavorazione fino allo spaccio di grossi quantitativi di marijuana con un rilevante giro d'affari, potendo contare su una vasta clientela tra Orgosolo e Nuoro, molti dei quali minorenni. Nel corso delle indagini, partite un anno fa, erano stati raccolti numerosi indizi, grazie ad alcuni sequestri di droga effettuati in flagranza delle loro attività di spaccio, che hanno consentito gli arresti di oggi. In un'occasione erano state sequestrate 1.200 piante di marijuana - rinvenute nella cantina del fratello di uno dei minorenni - in un'altra un chilo di marijuana, in un'altra ancora 30 grammi di cocaina. Durante una perquisizione nell'abitazione di un minore, era stato rinvenuto del materiale esplosivo. L'ordine di arresto, ha impedito che i tre facessero il salto di qualità ponendo in essere attentati contro alcuni clienti ritardatari nei pagamenti: i tre infatti minacciavano di far saltare in aria le loro abitazioni, minacciandoli anche di morte.

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