La Nuova Sardegna

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Un progetto per valorizzare le nocciole

DESULO. La zona della Barbagia Mandrolisai come centro pilota per la produzione di nocciole di qualità. Il tutto grazie all’interessamento della Regione e delle amministrazioni locali, in connubio...

06 aprile 2018
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DESULO. La zona della Barbagia Mandrolisai come centro pilota per la produzione di nocciole di qualità. Il tutto grazie all’interessamento della Regione e delle amministrazioni locali, in connubio con l’agenzia Forestas. Un’idea che arriva dalla Regione, dopo che, in questi giorni un’azienda leader dell’industria dolciaria che ha nelle nocciole la sua materia prima ha lanciato il “Progetto Nocciola Italia” al fine di sostenere la produzione agricola italiana di nocciole di qualità. L’obiettivo è quello di sviluppare 20mila ettari di nuove piantagioni di noccioleto entro il 2025. «Potrebbe essere questa – dichiara Daniela Forma – una strada da percorrere per creare nuove filiere forestali, in particolare nella Barbagia Mandrolisai, per la valorizzazione del nostro territorio e delle nostre nocciole». Un progetto sostenibile che troverebbe certamente eco in diversi campi. «Data la frammentazione delle proprietà – prosegue la consigliera del Pd – se i privati non fossero in grado di proporsi quali protagonisti di queste filiere, il ruolo di capofila potrebbe essere svolto da Forestas che ha tra i compiti proprio quello della valorizzazione economica e sociale del patrimonio naturale e dei beni prodotti». L’Agenzia ha la disponibilità di una buona estensione di territorio nella Barbagia Mandrolisai, dove ha sede il complesso del castagno e dove i noccioli rappresentano una forte vocazione produttiva. Le idee di valorizzazione dei comuni di Belvì, Aritzo, Tonara e Desulo vanno proprio in questa direzione. «Pertanto – conclude Forma – ho chiesto all’amministratore unico e al direttore generale di Forestas di valutare la possibilità di inserirci nel progetto. Sarebbe una buona occasione per il recupero di noccioleti abbandonati, per nuovi impianti, oltre che per valorizzare economicamente il patrimonio affidato alla gestione dell’Agenzia». (g.m.)

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