La Nuova Sardegna

Nuoro

Dalla Barbagia all’Onu liceali ambasciatori nel cuore di New York

di Gianluca Corsi

Dieci allievi del Fermi protagonisti alle Nazioni Unite «Un’esperienza internazionale davvero emozionante» 

09 aprile 2018
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NUORO. Piccola per estensione e per numero di abitanti, ma grande nel mondo. La città di Nuoro, rappresentata da dieci studenti liceali, sfida a New York nel Palazzo di vetro, sede dell’Onu, numerose metropoli di tutto il mondo e ne esce a testa alta.

A portare alto il nome della città di Grazia Deledda e del Liceo scientifico e linguistico Enrico Fermi sono stati Davide Ganga, Enrico Lovicu, Maria Mossa, Sara Lai, Lorenzo Falchi, Alessandro Pintus, Elisa Fruttero, Ilaria Cao, Giulia Carrus, Francesco Deiana, accompagnati dall’altrettanto agguerrita e orgogliosa preside: Mariantonietta Ferrante.

I ragazzi nuoresi hanno avuto la fortuna e il privilegio di partecipare da protagonisti al “Cwmun”, acronimo che sta per Change the world model United nations New York, e che rappresenta l’unico “Model Un” organizzato nella Grande Mela da un ente non americano.

Una full immersion intensiva, dal 16 al 18 marzo scorsi (anche se la permanenza complessiva nella è durata una settimana, viaggio incluso), in quello che è considerato il più prestigioso tra tutti gli eventi legati al Cwmun world program.

Basti pensare che, insieme ai magnifici dieci diplomatici in erba del Fermi, vi hanno preso parte più di 2mila studenti, provenienti da oltre 100 Paesi, che hanno lavorato in qualità di ambasciatori alle Nazioni unite degli stati membri, nonché in qualità di ministri e premier nelle simulazioni del G8, G20, World bank e Fondo monetario internazionale.

Negli occhi e nelle parole dei ragazzi e della preside traspare ancora tutta l’emozione di un evento che capita davvero poche volte nella vita.

«Già il primo impatto – raccontano estasiati – la mattina del primo giorno, in occasione dell’incontro dei delegati al Grand Hyatt Hotel, è stato straordinario: c’erano importanti personaggi dello sport, della cultura, della diplomazia, della magistratura del nostro Paese (Oscar Farinetti, Carlo Ancelotti, Giuseppe Ayala, l’ambasciatore italiano permanente alle Nazioni Unite Sebastiano Cardi, Lorenzo Licitra, Marco Tardelli, Francesco Messori, capitano della nazionale italiana calcio amputati e Maria Latella)».

«E al pomeriggio, durante la cerimonia di apertura nella famosa General assembly hall, abbiamo assistito dal vivo all’intervento del 42esimo presidente degli Stati Uniti d’America, Bill Clinton». Stesse emozioni il secondo giorno: con l’incontro dei delegati, divisi in vari comitati, per discutere di varie problematiche di carattere mondiale (lotta contro i Foreign fighters, lotta al razzismo e alla xenofobia, il problema dell'accesso all’acqua, i crimini ambientali).

«Durante questa giornata decisiva – continuano i ragazzi – si sono formate le alleanze internazionali sulla base delle reali affinità politiche, militari, economiche e culturali tra Stati».

I comitati hanno continuato i loro lavori anche il terzo giorno, e le singole alleanze hanno infine prodotto una risoluzione conclusiva con l'elenco delle soluzioni condivise per il contenimento dei problemi esaminati.

«Un’esperienza che ci porteremo appresso, per sempre, è alla fine, quando – dopo un ampio dibattito tra fazioni – si sono votate le risoluzioni finali».

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