La Nuova Sardegna

Nuoro

La Regione sblocca i lavori per la diga Maccheronis

di Sergio Secci
La Regione sblocca i lavori per la diga Maccheronis

La soddisfazione dei sindaci di Torpè, Posada e Lodè dopo la delibera di giunta «Con questi 3 milioni e mezzo di euro riapre il cantiere fermo ormai dal 2013»

14 aprile 2018
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TORPÈ. Archiviata definitivamente la proposta di realizzare un nuovo invaso che sbarri il rio Posada, dalla Regione arrivano i fiondi per mettere in sicurezza lo sbarramento del Maccheronis. La giunta Pigliaru, infatti, ha accolto la proposta presentata dall’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Balzarini per la rimodulazione dell’intervento necessario a completare il sopralzo della diga esistente. I lavori si erano fermati già prima dell’alluvione del 2013 e da allora non sono stati più ripresi. La delibera della giunta mette a disposizione 1milione 800 mila euro destinati all’Ente acque Sardegna. Soldi che inizialmente dovevano andare al Consorzio di bonifica della Sardegna centrale a cui, invece, restano ora solo 200 mila euro del finanziamento iniziale per il completamento dei lavori di movimentazione dello scarico di superficie.

Un primo passo per mettere in sicurezza l’invaso. L’assessore, infatti, ha reso noto che il piano nazionale dighe dà ad Enas 5 milioni di euro per l’ampliamento del serbatoio del Maccheronis e cui si aggiungeranno altri 3,5 milioni di euro che arrivano dalla chiusura del contenzioso che il Consorzio aveva con la società Maltauro, l’impresa che aveva in appalto i lavori. «In mezzo a tanti problemi legati a questo invaso, finalmente una buona notizia per la nostra comunità e per quelle del comprensorio servite dalla stessa» dice il sindaco di Torpè Omar Carbas. «Appena una settimana fa i nostri concittadini riuniti in un incontro pubblico alla presenza dell’ex assessore regionale ai Lavori pubblici Paolo Maninchedda avevano chiesto a gran voce la ripresa dei lavori per evitare i grossi disagi che soprattutto i cittadini di Torpè stanno patendo. Siamo estremamente soddisfatti del fatto che tali manifestazioni di disagio e preoccupazione siano state recepite dalla giunta Pigliaru e dall’assessore Balzarini, con il risultato di una concreta e fattiva volontà della ripresa dei lavori e della conclusione dei lavori di completamento in tempi brevi. Garanzie che l’amministrazione comunale e la comunità torpeina ha sempre chiesto, prima di affrontare qualsiasi discussione sulla costruzione di una nuova diga che secondo noi è comunque indispensabile per motivi di sicurezza e per soddisfare un fabbisogno idrico ormai crescente e non più rimandabile» . Palpabile soddisfazione anche de sindaco di Posada Roberto Tola che assieme al suo collega di Torpè si è caricato sulle spalle la responsabilità di far invasare al massimo della capienza il lago per non rischiare di trascorrere un estate in emergenza idrica. «Siamo sulla strada giusta e finalmente si prende in mano al situazione dopo anni di attesa» dice Tola. Mentre Graziano Spanu, sindaco di Lodè, afferma che «questi finanziamenti, vanno nella direzione voluta anche dagli organismi direttivi del Parco Tepilora». Sia Tola sia Spanu si erano infatti espressi negativamente sulla proposta di realizzare un nuovo invaso a monte di quello esistente.

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