La Nuova Sardegna

Nuoro

22enni di Ilbono arrestati, gli inquirenti: "Abbiamo evitato una faida"

La conferenza stampa a Nuoro (foto Massimo Locci)
La conferenza stampa a Nuoro (foto Massimo Locci)

Il procuratore di Lanusei Biagio Mazzeo ha illustrato i dettagli di un'inchiesta delicata sul ferimento di tre ragazzi nell'estate 2017

17 aprile 2018
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NUORO. «Grazie agli arresti abbiamo evitato che scoppiasse una faida». Lo ha detto il procuratore di Lanusei Biagio Mazzeo incontrando i giornalisti nella sede del comando provinciale dei carabinieri, a Nuoro, dopo il blitz di ieri 16 aprile che ha portato ai domiciliari due giovani di Tortolì, Davide Demurtas ed Enrico Deiana, entrambi di 22 anni, accusati di concorso in duplice tentativo di omicidio, rissa e porto ingiustificato di coltello.

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I fatti si riferiscono alla notte tra l'1 e il 2 luglio del 2017 in occasione di una festa di compleanno a Ilbono. I due 22enni, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, avrebbero accoltellato tre ragazzi, due dei quali minorenni, mandandone due in Rianimazione all'ospedale di Lanusei. Ma i due gruppi, ha svelato in conferenza stampa il procuratore, si erano già fronteggiati nel dicembre 2016 e già allora Demurtas si era reso responsabile di un accoltellamento. Ben più gravi i fatti del luglio 2017, tuttavia nessuno si è presentato alle forze dell'ordine per raccontare i retroscena o denunciare gli aggressori. È stato il personale sanitario a segnalare ai carabinieri la presenza in ospedale di feriti con arma da taglio.

«Le indagini sono andate avanti a lungo perché nessuno dei giovani presenti alla festa, un centinaio circa - ha sottolineato Mazzeo - ha parlato. Determinante per una svolta sono state le intercettazioni ambientali nella camera dell'ospedale di una delle vittime, quando un amico parlando con il ferito ha ricostruito esattamente i fatti». Una cappa di omertà che la Procura e i vertici dell'Arma - presenti all'incontro con la stampa il colonnello Franco Di Pietro del comando provinciale di Nuoro e il capitano Claudio Papparella della compagnia di Lanusei - intendono contrastare. Da qui un appello ai cittadini, soprattutto giovani: «È importante denunciare, rivolgersi alle istituzioni, in questo modo si evitano problemi ben più gravi che quelli con la giustizia».

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