La Nuova Sardegna

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IL PERSONAGGIO 

Il più giovane direttore dei centri Unla dell’isola

di Alessandra Porcu
Il più giovane direttore dei centri Unla dell’isola

MACOMER. Nonostante sia trascorso quasi mezzo secolo dalla sua nascita, gli obiettivi del Centro servizi culturali di Macomer sono sempre gli stessi. «Le logiche secondo cui operiamo sono quelle dell’...

17 aprile 2018
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MACOMER. Nonostante sia trascorso quasi mezzo secolo dalla sua nascita, gli obiettivi del Centro servizi culturali di Macomer sono sempre gli stessi. «Le logiche secondo cui operiamo sono quelle dell’educazione, dell’aggregazione e del confronto», sottolinea Giancarlo Zoccheddu. Oristanese, 42 anni, con una laurea di Filosofia in tasca e idee chiare fin da ragazzo, è il più giovane direttore dei Centri servizi culturali della Sardegna. Un traguardo raggiunto con impegno e duro lavoro ma, a suo dire, anche grazie a una fortunata concatenazione di eventi favorevoli. Sta di fatto che è alla guida del presidìo del Marghine da quasi un decennio. Dopo la laurea e l’arruolamento di un anno nella Marina militare, Giancarlo Zoccheddu inizia a collaborare con l’Unla di Oristano. Nel 2009 gli viene proposta la direzione del Centro servizi culturali di Macomer. Da allora è passato del tempo. Il modo di comunicare è cambiato. Social network, tablet, smartphone sono entrati prepotentemente nella quotidianità, rendendoci quasi schiavi di un sistema artefatto. Ma in un’epoca in cui tutto sembra finto, l’alternativa esiste. «Alle piazze virtuali, noi del Centro proponiamo un luogo fisico – sottolinea Zoccheddu –. Vogliamo offrire ai tremila iscritti uno spazio aperto in cui incontrasi, scambiarsi opinioni, condividere emozioni».

L’obiettivo del direttore e dei suoi cinque collaboratori è allargare la comunità culturale. L’Unla di Macomer deve essere il luogo di cui ognuno si sente parte attiva e integrante. Un posto di riferimento per semplici cittadini, scuole, enti, associazioni. E perché ciò avvenga non devono mancare curiosità, lungimiranza e innovazione. «Pensate che nella metà degli anni '90 l’Unla di Macomer ha attivato il primo corso di informatica», dice orgoglioso Zoccheddu. «Da qualche anno, utilizziamo la stampante 3d. Organizziamo corsi e laboratori per insegnarne l’uso. Nel 2011, siamo stati i primi in Sardegna ad attivare il prestito dei libri digitale. Ai nostri utenti diamo la possibilità di scaricare da casa ebook e giornali».

Il Centro opera a vari livelli. Offre il servizio di biblioteca e mediateca, laboratori e corsi di ogni genere. Chitarra, batteria, post produzione digitale, tecnico del suono, lingua italiana per stranieri, sardo, solo per citarne alcuni. Nel 2017 ha ospitato sei eventi importantissimi, alcuni dei quali verranno riproposti a breve. A marzo era di scena il Festival del cinema documentario arabo palestinese. Ora è in corso il Festival della legalità Conta e cammina. Seguiranno la 4ª edizione del Festival della resilienza e l’edizione 2018 della Mostra regionale del libro. Il Centro servizi culturali di Macomer non si ferma e alla domanda quali siano i progetti per i prossimi cinquant’anni, il direttore risponde: «Fungere da “filtro” tra il mondo virtuale e quello reale».

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