La Nuova Sardegna

Nuoro

Il caso 

Quando il killer è un toro di mezza tonnellata

Quando il killer è un toro di mezza tonnellata

Nel 2016 un giovane morì dopo aver investito un bovino. Stessa sorte per un turista tedesco 

17 aprile 2018
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NUORO. Rabbia e lacrime avevano accompagnato nel febbraio del 2016 la morte di Fabio Settembrini, il ragazzo calabrese di 32 anni morto dopo aver investito un toro che si trovava al centro della carreggiata stradale. L’animale, un bestione da mezza tonnellata, vagava indisturbato sulla statale 131 Dcn la sera del 7 febbraio, quando, a poca distanza dal bivio tra Oniferi e Macomer si scontrò con l’Audi 3 sulla quale viaggiavano il giovane cosentino, sua suocera Maria Teresa Zirottu e suo cognato Alessio Cuccu, entrambi di Macomer. La loro vita cambiò per sempre quando, nella corsa verso l’ospedale di Nuoro, la berlina si scontrò con il muro di muscoli e ossa che interruppe la traiettoria della macchina facendola volare.

Il giovane morì per le ferite riportate nel violento impatto e le indagini per individuare il proprietario del toro, che non aveva la marca auricolare con il codice identificativo, durarono mesi. La morte del giovane ha preceduto di qualche mese un caso analogo. Un turista tedesco il 12 giugno del 2016 perse la vita sulla statale 129 nel territorio di Orani, località “Su Berrinau”. Erano le 19, 30 e Florian Bolzmacher, di 32 anni, perse il controllo della moto e andò a sbattere violentemente contro il guard rail dopo essere incappato in un gregge di pecore che, incustodito, aveva occupato tutta la carreggiata. Anche in questo caso le indagini si erano rivelate complesse ma i militari del Nucleo operativo e radiomobile di Nuoro e della stazione di Orani avevano individuato e denuncia per omicidio colposo i due allevatori proprietari delle greggi. Morti assurde, sia quella una superstrada, la 131 dcn, che è una delle più frequentate della Sardegna dove non ci sono recinzioni e dove è frequente vedere in mezzo alla carreggiata passeggiare mucche, vacche e cavalli scappati da recinti incustoditi, sia quella sulla statale 129.

In questi due casi si è riusciti a risalire ai proprietario dell’animale che ne sono stati causa ma non sempre finisce così. Per risalire ai proprietari sono state persino effettuate analisi genetiche specifiche confrontando il profilo genetico dell’animale con quelli di eventuali animali presenti in diversi allevamenti della zona. (g.f.)

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