La Nuova Sardegna

Nuoro

Tentato omicidio di Ilbono Mazzeo: «Evitata la faida»

di Kety Sanna
Tentato omicidio di Ilbono Mazzeo: «Evitata la faida»

L’appello del procuratore di Lanusei dopo l’arresto dei presunti responsabili «Indagini difficili a causa dell’omertà, occorre avere fiducia nelle istituzioni»

18 aprile 2018
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NUORO. Poteva innescarsi una faida se non ci fossero stati gli arresti dei due giovani di Tortolì, Davide Demurtas ed Enrico Deiana, entrambi di 22 anni, da due giorni ai domiciliari con l’accusa di duplice tentato omicidio, rissa e porto ingiustificato di coltello. A dirlo il procuratore del tribunale di Lanusei Biagio Mazzeo nel corso di una conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri di Nuoro, alla presenza del colonnello Franco Di Pietro, del capitano Claudio Paparella, comandante della Compagnia di Lanusei e del luogotenente Manuel Tegas della caserma di Ilbono che in questi nove mesi hanno svolto le indagini. «Arrivare alla conclusione non è stato facile per via della poca collaborazione delle persone – sottolinea il procuratore – Certo è che se le due vittime, uno in particolare, non fossero state portate subito in ospedale staremo qui a parlare di omicidio. Solo grazie a una testimonianza si è potuto dare il via alle indagini: un ragazzo, minorenne all’epoca dei fatti – ha aggiunto Mazzeo – era andato in ospedale e non sapendo di essere intercettato ha ricostruito i fatti». I due indagati, avrebbero accoltellato tre giovani, due dei quali, Simone Coda e Mattia Loi, all’epoca dei fatti di 19 e 18 anni, finirono in Rianimazione. Una rissa tra gruppi rivali che si erano affrontati durante una festa di compleanno. Nessuno però, come spesso capita in questi ambienti, si era presentato alle forze dell’ordine per denunciare i presunti responsabili. Erano stati i medici del pronto soccorso di Lanusei a segnalare ai militari la presenza di due giovani con ferite da taglio. «La cosa grave – ha aggiunto il procuratore di Lanusei – è pensare di potersi fare giustizia da sè. Ci siamo resi conto che qualcosa stava covando e non avrebbe certo portato buone notizie. Per fortuna gli inquirenti sono riusciti a chiudere il cerchio prima». I militari hanno anche accertato come fra i due giovani residenti a Tortolì finiti ai domiciliari, e le due vittime più gravi del ferimento, ci fosse stato uno scontro fisico, per futili motivi, nel dicembre 2016, sempre a Ilbono, durante una manifestazione “Pane e Olio”. Anche in quella occasione, stando a quanto detto dai militari Demurtas avrebbe estratto un coltello. Poi l’appello del colonnello Di Pietro: «È importante denunciare e avere fiducia nelle istituzioni, in questo modo si evitano problemi ben più gravi che quelli con la giustizia».

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