La Nuova Sardegna

GAIRO. Il lunghissimo braccio di ferro tra il Comune di Gairo e la cooperativa che ha gestito per anni il camping comunale di Coccorrocci si è concluso con un decreto ingiuntivo di pagamento che intima alla coop Monteferru di versare alle casse comunali 76mila euro di canone non pagato. Dopo la mancata opposizione da parte della coop il giudice del Tribunale di Lanusei ha reso esecutivo il decreto. Il provvedimento risale allo scorso anno ma è trapelato solo oggi, a ridosso del consiglio comunale convocato ieri pomeriggio e chiesto al sindaco Franco Piras dalla minoranza consiliare per discutere, tra le altre cose, anche delle vicende del campeggio di Coccorrocci. La vicenda del camping non è l’unica al centro dell’acceso dibattito tra maggioranza e opposizione. Oggetto di discussione è anche la questione del complesso turistico di Su Sirboni. Che si è arricchito di un ulteriore capitolo. Ancora pendente un ricorso al Tar contro l’ordinanza del sindaco che intimava alla società Baia di Gairo di aprire gli accessi al mare, la stessa società ha presentato un altro ricorso ai giudici amministrativi della Sardegna con il quale si chiede di considerare nulla la convenzione stipulata con il Comune. Secondo l’articolo 10 della convenzione stipulata il 25 gennaio del 1975, il Comune è proprietario degli 88,5 ettari dei 161 che costituivano la lottizzazione della Baia di Gairo. Con questo ricorso l’imprenditore Angelo Torelli intende tornare in possesso di quegli ettari. Sempre che il Tar Sardegna ritenga nulla la convenzione sottoscritta a suo tempo. (g.f.)