La Nuova Sardegna

Nuoro

La crisi dell’industria allarme degli operai del consorzio ex Asi

di Federico Sedda
La crisi dell’industria allarme degli operai del consorzio ex Asi

Futuro incerto per i 18 dipendenti di Ottana e Pratosardo Lettera dei lavoratori alla dirigenza: «Fateci sapere»

20 aprile 2018
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OTTANA. Acque agitate al Consorzio industriale provinciale di Nuoro (ex Asi di Ottana) i cui 18 dipendenti, divisi tra le sedi di Ottana e Pratosardo, non hanno ancora ricevuto la 13ª e la 14ª del 2017. In una lettera ai vertici dell’ente, i lavoratori, oltre al mancato pagamento delle due mensilità, denunciano anche l’incertezza che, alla luce delle crisi industriale che grava sul centro Sardegna, mette in forse il futuro del Consorzio e quello dei dipendenti. Il tutto aggravato dalla mancanza di relazioni industriali che hanno scavato un solco tra i lavoratori e la dirigenza consortile. «Abbiamo inviato una richiesta di incontro – fanno sapere gli operai – ma finora non ci è stata data alcuna risposta. Abbiamo solo saputo, per vie informali e del tutto irrituali, quali messaggi sms, che si punterebbe alla vendita di alcuni asset e alla mobilità del personale verso altri enti. Il tutto a nostra insaputa».

Da qui la ripetuta richiesta di un incontro che finora è rimasta inascoltata.

«Eppure – ricordano i lavoratori nella lettera ai vertici dell’ente – fu la stessa amministrazione a prospettarci tempo fa la convocazione di un’assemblea con il personale per affrontare la complessa situazione del Consorzio. Finora, però, tutto è rimasto lettera morta. L’assenza di chiarezza e di confronto, in considerazione degli imminenti processi di riorganizzazione, non fa altro che alimentare un clima di incertezza e di disagio tra il personale. Chiediamo – conclude la lettera dei lavoratori – relazioni sindacali stabili e tali da coniugare insieme la valorizzazione professionale dei dipendenti e l’efficienza dell’ente». Che il Consorzio industriale provinciale non attraversi un periodo di tranquillità soprattutto dal punto di vista economico e finanziario è stato riconosciuto nei giorni scorsi dallo stesso presidente, Piero Guiso, quando, in una dichiarazione alla Nuova Sardegna, ha fatto sapere di «non avere i soldi neppure per fare l’ordinaria manutenzione delle strade consortili del comparto industriale di Ottana». Una crisi profonda, provocata, secondo Guiso, dai mancati finanziamenti da parte della Regione e dai mancati introiti da parte delle aziende chiuse che non usufruiscono più dei servizi consortili. «Quando vado in Regione per chiedere i necessari contributi – ribadisce il presidente – mi rispondono picche. La chiusura di Ottana Polimeri e Ottana Energia ha poi privato l’ente delle entrate dovute al pagamento dei servizi». La crisi rischia ora di ripercuotersi sui lavoratori e sui livelli occupazionali del Consorzio già ridotti all’osso con i tagli degli ultimi anni che hanno portato l’organico da cento unità dei primi anni del Duemila agli attuali 18.



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