La Nuova Sardegna

Nuoro

Omicidio Sella, condanna confermata

di Giusy Ferreli
Omicidio Sella, condanna confermata

Anche per la Corte d’appello di Sassari Marcello Gungui è responsabile dell’uccisione dell’amico. Dovrà scontare 18 anni  

20 aprile 2018
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NUORO. Omicidio di Danilo Sella: la Corte d’assise e d’appello di Sassari ha confermato la condanna a 18 anni inflitta dal giudice per le udienze preliminari di Nuoro al giovane di Mamoiada Marcello Gungui. I giudici di secondo grado hanno dunque sposato la tesi del gup Claudio Cozzella che aveva ritenuto Gungui responsabile, «oltre ogni ragionevole dubbio», dell’uccisione del suo amico fraterno. Sella era stato ammazzato con un colpo di fucile alla testa il 18 settembre del 2008 in località Su Frau, nelle campagne di Mamoiada.

Il processo d’appello, dopo la sentenza di primo grado con rito abbreviato del maggio 2016, aveva preso l’avvio con la relazione introduttiva del presidente Mariano Brianda. E la battaglia giudiziaria tra le parti (l’imputato era difeso dagli avvocati Gianluigi Mastio e Basilio Brod mentre la mamma di Sella, Francesca Piu, si era costituita parte civile ed è rappresentata dagli avvocati Francesco Lai e Sebastian Cocco) è andata avanti ai giudici sino a ieri, quando la Corte ha confermato la condanna. L’accorata difesa di Gungui (l’arringa dei legali del giovane mamoiadino è durata oltre tre ore) non è bastata dunque a smantellare la tesi della pubblica accusa rappresentata in aula da Stefano Fiori.

Gli avvocati Mastio e Brodu lo scorso 24 marzo avevano rimarcato davanti alla Corte d’assise l’innocenza del loro assistito e la totale mancanza della prova che quella mattina di settembre, Gungui si fosse recato insieme alla vittima nell’azienda agricola, a pochi chilometri dal paese, per uccidere un cane che aveva dimezzato il gregge dell’amico. «Un fatto – avevano detto i legali del giovane – che assume un ruolo centrale in tutta la vicenda alla luce delle dichiarazioni di un altro giovane del paese, Samuele Baragliu, che il giorno prima dell’omicidio si trovava in compagnia dei due amici. Gungui – stando a quanto riferito da Baragliu – non avrebbe dato appuntamento a Sella la mattina successiva per andare insieme a lui in campagna per uccidere quel cane». La sentenza, molto attesa, è arrivata nel primo pomeriggio di ieri e ha confermato anche la condanna di Antonio Deiana, accusato di favoreggiamento, con la riduzione della pena da un anno e otto mesi a un anno e 4 mesi. I difensori di Gungui attendono ora che i giudici della Corte d’appello depositino le motivazioni. Solo dopo la lettura del provvedimento allora decideranno se ricorrere in Cassazione.

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