La Nuova Sardegna

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Pedra ’e Otoni interrogazione sulla diga di Dorgali

NUORO. Il caso Pedra ’e Othoni finisce in Regione. A puntare i riflettori sulla diga di Dorgali è una interrogazione (con richiesta di risposta scritta) presentata all’assessore dei Lav da 11...

23 aprile 2018
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NUORO. Il caso Pedra ’e Othoni finisce in Regione. A puntare i riflettori sulla diga di Dorgali è una interrogazione (con richiesta di risposta scritta) presentata all’assessore dei Lav da 11 consiglieri, primo firmatario Roberto Deriu (Pd). «Vista l’allarmante situazione in cui si trova la diga di Pedra ’e Othoni, di proprietà della Regione, facente parte del sistema idrico multisettoriale regionale e gestita dall’Ente acque della Sardegna», i firmatari dell’interrogazione chiedono di sapere «quale sia la reale condizione della diga di Pedra e Othoni; se l’approvvigionamento idropotabile ed irriguo della Valle del Cedrino si debba considerare a rischio». Due interrogativi che partono da alcuni dati di fatto: la capienza massima dell’invaso è di 16 mmc, già raggiunti nella prima decade di marzo 2018; lo scorso anno, particolarmente siccitoso, alla fine di aprile, nell’approssimarsi della stagione estiva, l’invaso poteva contare per gli usi irrigui ed acquedottistici su circa 14 mmc. Alla fine di ottobre del 2017, il volume d’invaso residuo era di soli 2,7 mmc; nel 2018, la diga di Preda 'e Othoni si è svuotata di oltre 1,5 mmc d’acqua in 10 giorni».

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