proposta del sindacato
Cgil in campo contro la crisi: «Comitati in tutti i comuni»
TORTOLÌ. Costituire una sorta di comitato comunale in ognuno dei 22 centri dell’area ogliastrina, dai quali fare emergere, dal basso, le reali esigenze (legate alle specificità locali) di ogni...
24 aprile 2018
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TORTOLÌ. Costituire una sorta di comitato comunale in ognuno dei 22 centri dell’area ogliastrina, dai quali fare emergere, dal basso, le reali esigenze (legate alle specificità locali) di ogni comunità. Ma anche proporre dei nuovi progetti a ogni amministrazione comunale «e pressare tutti insieme affinché anche i progetti a livello territoriale che già hanno una dotazione finanziaria, divengano finalmente realtà con la spendita dei fondi e la conseguente creazione di occupazione locale». In tutto questo percorso, la Cgil confederale Ogliastra si pone come “centro di sintesi”dei sopracitati passaggi.
A lanciare questo chiaro messaggio a tutta l’area dell’ex provincia è il segretario generale della Cgil confederale Ogliastra, Giacomo Pani. «Se ragioniamo un po’ su quanto accade oramai da troppo tempo alla nostra area territoriale – afferma il sindacalista, che guida la Cgil da numerosi anni – ci rendiamo conto che gli strumenti fin qui creati, e il modo in cui li abbiamo perseguiti, forse portano (come quasi sempre è accaduto), a un buco nell'acqua. È chiaro a tutti che pur sottoscrivendo accordi anche per numerosi milioni di euro, la burocrazia non ci fa quasi mai arrivare a ottenere dei risultati concreti». Il sindacalista evidenzia un passaggio molto importante. «Bisogna fare capire che predisporre progetti come se fosse la lista della spesa non paga più. Dobbiamo fare percepire a tutti gli ogliastrini che se non si fanno battaglie e lotte che difendano tutti i tessuti economici e lavorativi presenti nell’intero territorio, o a pezzo a pezzo, perderemo anche ciò che con tantissima fatica si era conquistato in passato».
Il segretario generale della Cgil Ogliastra precisa che intende riferirsi al porto di Arbatax, all’aeroporto di Tortolì, all’ospedale e il tribunale di Lanusei, all’Intermare fabrication yard di Arbatax, alla presenza territoriale dell’Agenzia Forestas ed altro ancora. E ricorda che rispetto al porto di Arbatax «è da oltre un decennio che si parla dei famosi 11,8 milioni di euro a disposizione per vari interventi, anche nelle banchine, senza che si sia fatto nulla».
E conclude lanciando l’idea «di una nuova e possibile “marcia per il lavoro”di cui i cittadini del territorio ogliastrino insieme alla Cgil, si fecero carico, e dalla quale, in quegli anni, si riuscirono a ottenere importanti risposte». (l.cu.)
A lanciare questo chiaro messaggio a tutta l’area dell’ex provincia è il segretario generale della Cgil confederale Ogliastra, Giacomo Pani. «Se ragioniamo un po’ su quanto accade oramai da troppo tempo alla nostra area territoriale – afferma il sindacalista, che guida la Cgil da numerosi anni – ci rendiamo conto che gli strumenti fin qui creati, e il modo in cui li abbiamo perseguiti, forse portano (come quasi sempre è accaduto), a un buco nell'acqua. È chiaro a tutti che pur sottoscrivendo accordi anche per numerosi milioni di euro, la burocrazia non ci fa quasi mai arrivare a ottenere dei risultati concreti». Il sindacalista evidenzia un passaggio molto importante. «Bisogna fare capire che predisporre progetti come se fosse la lista della spesa non paga più. Dobbiamo fare percepire a tutti gli ogliastrini che se non si fanno battaglie e lotte che difendano tutti i tessuti economici e lavorativi presenti nell’intero territorio, o a pezzo a pezzo, perderemo anche ciò che con tantissima fatica si era conquistato in passato».
Il segretario generale della Cgil Ogliastra precisa che intende riferirsi al porto di Arbatax, all’aeroporto di Tortolì, all’ospedale e il tribunale di Lanusei, all’Intermare fabrication yard di Arbatax, alla presenza territoriale dell’Agenzia Forestas ed altro ancora. E ricorda che rispetto al porto di Arbatax «è da oltre un decennio che si parla dei famosi 11,8 milioni di euro a disposizione per vari interventi, anche nelle banchine, senza che si sia fatto nulla».
E conclude lanciando l’idea «di una nuova e possibile “marcia per il lavoro”di cui i cittadini del territorio ogliastrino insieme alla Cgil, si fecero carico, e dalla quale, in quegli anni, si riuscirono a ottenere importanti risposte». (l.cu.)
