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Vertenza tessili Congiu (Pds): «Caso irrisolto»

OTTANA. «Il caso dei 130 lavoratori ex tessili rimasti senza mobilità è ancora lontano dall’essere risolto. Per trovare una via di uscita occorre chiedere la deroga al ministero del Lavoro per poter...

27 aprile 2018
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OTTANA. «Il caso dei 130 lavoratori ex tessili rimasti senza mobilità è ancora lontano dall’essere risolto. Per trovare una via di uscita occorre chiedere la deroga al ministero del Lavoro per poter utilizzare le risorse regionali individuate nella legge finanziaria del 2018». Lo sostiene il capo gruppo del PdS in consiglio regionale nonchè consigliere comunale di Macomer, Gianfranco Congiu, che segue questa vertenza che si trascina ormai da due anni. «A distanza di quattro mesi dal varo della legge di stabilità – scrive Congiu in una nota – registriamo un incomprensibile stallo sul versante dell'impiego delle risorse regionali (duemilioni e 300mila euro, ndc) stanziate in favore dei 130 lavoratori dell’ex polo tessile Macomer-Ottana e Siniscola esclusi ingiustamente dalla mobilità in deroga per gli anni 2016 e 2017».

Il consigliere regionale ricostruisce il percorso finora effettuato che, però, si è rilevato inconsistente. «Il recentissimo carteggio intercorso tra l'Inps regionale e l'assessore al Lavoro – puntualizza Congiu – è assolutamente interlocutorio poiché la decisione non spetta all'Istituto bensì al ministero competente. A questo punto, stigmatizzato l'evidente errore in cui è incorsa la struttura assessoriale rivolgendosi a soggetto privo di competenza specifica (Inps regionale), è quanto mai urgente mettere subito in campo tutte le iniziative possibili per ottenere una risposta definitiva da parte del ministero, unico soggetto legittimato a dare risposta alla richiesta di deroga. Da questo momento – conclude Congiu – ogni indugio non potrà che essere letto come una presa in giro poiché sappiamo tutti che l’azione del ministero condizionerà qualunque procedura. Dalla risposta, infatti, dipenderà la possibilità o meno di impiegare risorse regionali per recuperare la mobilità negata, sia che si ipotizzi di ricorrere al piano Lavoras (con un evidente recupero delle indennità sulle mensilità), sia che si pensi ad altre forme di erogazione».(f.s.)



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