La Nuova Sardegna

Nuoro

Nuoro, murales in centro storico: decide la Soprintendenza

Nuoro, murales in centro storico: decide la Soprintendenza

L’assessore all’Urbanistica: «La giunta ha soltanto dato il proprio patrocinio»

28 aprile 2018
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NUORO. Due anziani, un uomo e una donna con sorrisi beffardi, lui con un fucile puntato verso chi guarda, lei nell’atto di “fare le fiche”: tra qualche mese un murale di grandi dimensioni con questo soggetto potrebbe comparire sulla facciata di una casa in via XX Settembre con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Un singolare biglietto da visita, per chi si addentra in questa parte meno battuta e celebrata di altre del centro storico, che fa parte di un progetto più ampio del collettivo artistico Tela Urbana, che ha in programma di coprire con numerosi murales circa 1500 metri quadri delle facciate nei vicoli tra il corso Garibaldi e l’ex mercato civico. Inutile dire che il progetto sta facendo discutere, e molto, dividendo come di consueto la città in favorevoli e contrari.

Salvatore Piredda, grafico e presidente del centro commerciale naturale del corso Garibaldi, ha rotto gli indugi per i contrari e, proprio sulle colonne della Nuova, ha posto il dubbio in modo articolato se un’iniziativa di impatto così forte e caratterizzante, senza entrare nel merito della valenza artistica o meno del progetto, debba essere affidata a una sorta di spontaneismo (sia pure con tutti gli adempimenti burocratici del caso), o al contrario debba essere frutto di una discussione, ma soprattutto di un’adeguata pianificazione degli interventi che si vogliono attuare nel centro storico, anche in una parte meno nobile per così dire rispetto ad altre (in realtà è previsto un intervento anche in via Sebastiano Satta, tra il museo Man e la piazza progettata da Costantino Nivola). Dice Piredda: «Consiglio (per quel che vale la mia opinione), cautela e molta riflessione sugli interventi e sulle azioni da compiere perché ciò che emerge è una impostazione priva di visione generale, priva di un progetto organico che vada oltre la decorazione naïf, fine a se stessa. Copritiva». E ancora: «La modaiola deriva tattoo dei centri abitati può seriamente cambiare gli scenari e le destinazioni d’uso, la percezione e la sua identità intrinseca che, nel bene o nel male, nel tempo si è stratificata. Ad un intervento da tappezzeria sarebbe meglio, prima, ragionare sulla struttura, sulle strutture, sui muri. Sulla Storia, sui perché della forma, del disegno, del colore, della necessità del “bello” e del fatto bene, in maniera lucida, onesta». La presa di posizione di Piredda ha raccolto in modo eguale consensi e obiezioni.

Ma il Comune che dice? «L’amministrazione ha concesso il patrocinio – dice l’assessore all’Urbanistica, Giuliano Sanna – perché ci sembra giusto dare una mano a un gruppo di giovani artisti che affermano di voler contribuire a riqualificare il centro storico. Ma non è nostro compito entrare nelle scelte artistiche del progetto (la sensazione è che in giunta gli allegati siano stati visti molto velocemente, ndr) anche perché nella delibera è scritto chiaramente che l’intervento ricade in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, in quanto all’interno del centro storico. E dunque, dopo l’esame da parte del funzionario comunale incaricato per questo tipo di pratiche, il progetto dovrà essere approvato dalla Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici di Sassari e Nuoro». (p.me.)
 

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