La Nuova Sardegna

Nuoro

Caso opere pubbliche Il sindaco replica: colpa dell’ex giunta

di Sergio Secci
Caso opere pubbliche Il sindaco replica: colpa dell’ex giunta

Siniscola, Farris contrattacca sui tre milioni per il porto «Prima di accusare, Carta si faccia l’esame di coscienza»

01 maggio 2018
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SINISCOLA. «Le responsabilità dei mancati finanziamenti per opere pubbliche a Siniscola vanno ricercate nella passata amministrazione». Il sindaco Gianluigi Farris respinge al mittente le accuse lanciate nei giorni scorsi da Lucio Carta, ex vicesindaco della giunta Celentano, sui mancati fondi del rilancio del Nuorese e dei tre milioni per il porto. «Non riesco a capire la faccia tosta di Carta che dopo aver ricoperto il ruolo di vice sindaco negli ultimi dieci anni accusa ora noi di aver perduto finanziamenti. Nello specifico, per i tre milioni di euro destinati ad opere nell’area portuale da lui rivendicati occorre chiarire che quando ci siamo insediati esisteva solo la firma del protocollo e abbiamo dovuto fare tutto di fretta per completare il progetto. È stata invece la loro amministrazione a creare scompensi economici per la comunità con tante incompiute come ad esempio casa Tancale, dove sono stati spesi due milioni di euro senza che si siano completate le opere mentre per il porto erano già stati stanziati e depositati venti milioni di euro destinati alla realizzazione di infrastrutture dall’allora assessore regionale Silvestro Ladu. Carta ci accusa di fatti non veritieri senza però ricordare che negli ultimi dieci anni è stata la sua maggioranza ad amministrare Siniscola. Se questa città e in questa situazione – conclude Farris – sono sue molte delle responsabilità soprattutto per la mancata realizzazione di numerose infrastrutture e bene farebbe Carta, prima di lanciare nuove accuse, a farsi un esame di coscienza».

Ad aprire le polemiche era stato l’ex vice sindaco che siede sui banchi dell’opposizione e che dal Partito democratico è passato a Liberi e Uguali. Carta aveva accusato l’attuale amministrazione guidata da Farris di essersi lasciata sfuggire due finanziamenti, uno per la sistemazione dei canali di raccolta dell’acqua piovana a La Caletta e un altro ben più consistente per la sistemazione del ponte di ferro per un totale di oltre un milione di euro. Carta aveva parlato di lassismo da parte dell’esecutivo in carica con le accuse poi rispedite al mittente dall’intervento del responsabile delle opere pubbliche Marco Fadda.

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