La Nuova Sardegna

Nuoro

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Strada Ovodda-Cucchinadorza di nuovo chiusa al traffico

di Giovanni Melis

OVODDA. La strada Ovodda-Cucchinadorza è nuovamente chiusa al traffico in tutti i sensi di marcia. Con ordinanza sindacale, l'arteria viaria utilizzata dagli allevatori per giungere ai pascoli verso...

12 maggio 2018
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OVODDA. La strada Ovodda-Cucchinadorza è nuovamente chiusa al traffico in tutti i sensi di marcia. Con ordinanza sindacale, l'arteria viaria utilizzata dagli allevatori per giungere ai pascoli verso Teti Olzai e dalle imprese per raggiungere la statale 131 dcn è stata dichiarata pericolosa a causa della caduta di alcuni massi e pietrisco. Una conseguenza del maltempo dei giorni scorsi. Dopo l'intervento dei vigili del fuoco di Nuoro e il sopralluogo dei tecnici, il sindaco Cristina Sedda non ha potuto fare altro che vietare la circolazione a tutti i veicoli. L'ordinanza è stata affissa in comune e pubblicata sul profilo Facebook del sindaco il quale, rivolgendosi alla popolazione, ha chiarito che «a causa delle intense piogge avvenute nei giorni scorsi, presso la strada Ovodda-Cucchinadorza si sono verificate nuove frane e cadute di massi. Pertanto, nel ricordare che la viabilità era stata già interdetta con una precedente ordinanza, si invita nuovamente la popolazione, data la pericolosità e la mancanza dei presupposti minimi di sicurezza, a non percorrere per nessuna ragione il citato tratto stradale. Pur comprendendo che la chiusura di una strada rappresenta per l'intera comunità fonte di disagio è prioritario al momento, viste le circostanze, assicurare la pubblica incolumità». Vive le proteste in paese, soprattutto di allevatori e imprese. Ovodda ha una florida zona produttiva e industriale, che lavora molto con l'export. Con la strada interrotta si perde tempo ed opportunità. Il sindaco ha chiesto una riunione urgente a Prefettura e provincia. «I lavori di messa in sicurezza- aggiunge Cristina Sedda- sono iniziati nel 2010. Ancora siamo in queste condizioni. Non abbiamo fondi, non ci sono risposte. La politica non può rimanere inerte davanti a queste situazioni».

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