La Nuova Sardegna

Nuoro

Ottana, dopo le fabbriche la nuova speranza è l’olio

Federico Sedda
Ottana, dopo le fabbriche la nuova speranza è l’olio

La storia di successo degli Zedda, padre e figlio, e di un’azienda pluripremiata. Ex funzionario di banca uno e antropologo l'altro ora sono produttori agricoli d’eccellenza 

15 maggio 2018
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OTTANA. Ha inaugurato l’attività a fine ottobre del 2017, quando la campagna olivicola era appena agli inizi, ma, in meno di sette mesi, l’olio prodotto dal suo oleificio ha già conquistato prestigiosi premi nazionali e internazionali. Lui, il titolare dell’azienda, è Giuseppe Zedda, 65 anni, un ex funzionario di banca in pensione con una grande passione: l’olivicoltura e la trasformazione alimentare dei prodotti agricoli. Una passione che ha trasmesso al figlio, Andrea Francesco, 30 anni, un dottorato di ricerca in antropologia culturale appena concluso e un lavoro tutto ancora da inventare.

E allora, si è chiesto il padre, perché non trasformare la passione di entrambi in qualcosa di più concreto e redditizio? Così, una volta andato in pensione, Giuseppe Zedda ha scommesso su un nuovo futuro per sé e, soprattutto, per il figlio con la laurea in tasca e un lavoro precario. In poco tempo la passione è diventata un'idea e l’idea un progetto: realizzare a Ottana un oleificio di ultima generazione per trasformare le olive provenienti dai loro oliveti di Ottana e Santa Giusta, ma anche da altri olivicoltori sardi, in olio di qualità. Un bando regionale per il sostegno delle nuove imprese ha aperto la porta al sogno di Giuseppe Zedda. Un sogno trasformato in realtà quando, nella zona artigianale di Ottana, a pochi passi dalle ciminiere spente, è sorto “Su Molinu”: un moderno impianto di trasformazione delle olive inaugurato il 28 ottobre dello scorso anno in occasione delle “Cortes apertas” del paese. Un’attività che ha aperto una nuova strada che potrebbe dare lo stimolo a un nuovo sviluppo legato alla terra, al manifatturiero e ai prodotti locali. La strada dell'olio: olio buono e di qualità, che guarda ai mercati e alla valorizzazione delle eccellenze dell’agricoltura sarda. Una scommessa che, stando ai premi ottenuti nella prima stagione di lavoro, può considerarsi già vinta.

«Il nostro olio Gariga – racconta Andrea Francesco – diviso in quattro linee chiamate Birde (monocultivar bosana), Ramine (monocultivar nera di Oliena), Ruju (blend) e Oro (blend), ha ottenuto prestigiosi premi in diversi concorsi regionali, nazionali e internazionali. In particolare, Birde è stato inserito nella guida dei migliori oli d'Italia 2018 del Gambero rosso con il massimo del punteggio (tre foglie), è arrivato primo al concorso regionale Olio nuovo e ha ottenuto tre gocce al concorso internazionale Aipo d'argento. Oro, invece, è stato inserito nella guida Slow food con la qualifica di Grande olio, riconoscimento ottenuto in Sardegna solo da tre oli». Davvero un bel traguardo per un'azienda appena nata dove, oltre a padre e figlio, lavora anche Walter Porcu, un ex operaio tessile della ex Legler.

Ma alla base del successo di “Su Molinu” non c'è solo la passione, ma anche un'accurata preparazione. «Con la guida di Pietro Paolo Arca, capo panel ed elaiotecnico di fama internazionale - fa sapere Andrea Francesco Zedda – ci siamo introdotti nel mondo dell'alta qualità con un cammino di formazione. Abbiamo visitato più volte alcune aziende della Toscana dove seguono sistemi di produzione attenti alla qualità del prodotto utilizzando alta tecnologia nei macchinari di trasformazione». Una preparazione che i Zedda vogliono trasmettere anche agli altri olivicoltori sardi. "Abbiamo iniziato a Ottana dei corsi formativi distribuiti nel corso dell'anno – dicono – per seguire insieme le linee guida della qualità dell'olio».
 

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