La Nuova Sardegna

Nuoro

Da Macomer sulla “Nave della legalità”

di Alessandra Porcu

Cinque alunni del Binna-Dalmasso al concorso dedicato a Falcone e Borsellino

02 giugno 2018
2 MINUTI DI LETTURA





MACOMER. Tra le centinaia di studenti a bordo della “Nave della legalità” salpata da Civitavecchia alla volta di Palermo, c’erano anche Giovanni, Andrea Aurora, Alessia e Giulia. Gli alunni delle seconde classi dell’Istituto comprensivo statale Binna-Dalmasso di Macomer hanno vinto la fase regionale del Concorso nazionale “Angeli custodi: l’esempio del coraggio, il valore della memoria”. Grazie a una canzone dedicata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e a chi lotta contro ogni tipo di mafia, hanno partecipato di diritto alla manifestazione per celebrare il 26esimo anniversario della scomparsa dei due magistrati e delle loro scorte. Sotto l’occhio vigile della dirigente scolastica Rosella Uda e del professor Giuseppe Tranchida i ragazzi hanno vissuto a pieno un’esperienza unica, partecipando a incontri e conferenze, visitando luoghi simbolo come via D’Amelio dove si consumò l’attentato al giudice Borsellino. Insieme a studenti provenienti da tutta Italia, associazioni, consulte giovanili e universitari hanno affollato i “villaggi della legalità”, dislocati in diverse zone di Palermo. Nell’aula bunker del palazzo di giustizia del capoluogo siciliano, in piazza Ucciardone e piazza Magione. Attività e dibattiti hanno scandito il breve ma intenso viaggio di questi giovani che all’unisono hanno gridato il loro no alla violenza e ai soprusi. Un no convinto alle mafie e alla criminalità organizzata. Ad accompagnarli fisicamente c’è stato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Presenti la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, l’ex presidente del Senato Pietro Grasso e quello della Camera Roberto Fico. Non sono mancati i familiari delle vittime, come Maria sorella di Giovanni Falcone e Claudia sorella di Emanuela Loi, uno degli agenti di scorta che perse la vita nell’attentato al giudice. «Tra i momenti più toccanti – sottolineano gli studenti macomeresi – quello che ha visto unirsi due cortei sotto l’albero di Falcone in via Notarbartolo, dove alle 17,58 ora della strage di Capaci, è stato osservato un minuto di silenzio». Erano in cinquemila. Tutti lì per dimostrare che insieme si è più forti. «Falcone e Borsellino sono stati non solo un esempio, ma anche il motore della ribellione contro i soprusi e le ingiustizie, contro il tentativo di annientare la legalità. Sono stati il motore di quel cambiamento fatto di libertà e coraggio che abbatte il muro di silenzio e omertà che si nasconde dietro ogni organizzazione mafiosa», parola di Giovanni, Andrea Aurora, Alessia e Giulia.

In Primo Piano
L’intervista

Giuseppe Mascia: «Cultura e dialogo con la città, riscriviamo il ruolo di Sassari»

di Giovanni Bua
Le nostre iniziative