La Nuova Sardegna

Nuoro

Galeghiotto, dal carcere alle tavole dei turisti

Luca Urgu
Galeghiotto, dal carcere alle tavole dei turisti

Accordo commerciale tra l’amministrazione penitenziaria e Studio vacanze. Carni, formaggi e miele di Mamone, Isili e Is Arenas nei ristoranti della costa

07 giugno 2018
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NUORO. Un accordo rinnovato per dare continuità ad un progetto che come pochi guarda al mercato e allo stesso tempo anche al sociale. È stato siglato con le firme delle rispettive parti il contratto che lega ancora per un anno l’amministrazione penitenziaria e lo Studio vacanze di Budoni. Un patto dalla valenza economica per la fornitura dei prodotti delle colonie penali agricole sarde, Mamone, Is Arena e Isili, alla holding alberghiera guidata dall’imprenditore Giovanni Sanna, ma anche per il reinserimento dei detenuti nel mercato del lavoro.

Il gruppo imprenditoriale che ha base nella costa nord orientale dell’isola (12 alberghi e circa mille dipendenti nel periodo estivo) si impegna ad acquistare merce a chilometro zero prodotta grazie al lavoro dei reclusi nei tre penitenziari per un valore di oltre 230 mila euro (120 per Mamone, 60 mila per Isili e 50 mila per Is Arenas). Carni, formaggi, ortaggi, olii, miele – tutti di ottima qualità – lavorati e prodotti dai detenuti secondo una storica vocazione delle colonie penali agricole sarde, che ancora una volta andranno a comporre una parte fondamentale del menù che gli ospiti dei resort di Studio vacanze sparsi nell’isola (il nucleo principale si trova a Budoni, ma altre strutture operano a San Teodoro, Muravera e Cagliari) troveranno a tavola durante il loro soggiorno.

Un’altra parte fondamentale dell’accordo impegna l’imprenditore turistico ad assumere un numero di detenuti che verranno impegnati per un’altra stagione nelle strutture alberghiere del suo gruppo. Un impiego a tempo determinato già una realtà per cinque persone (due vengono da Isili, altri due da Mamone e un quinto da Is Arenas) che stanno scontando la pena nei penitenziari e che proprio in questi giorni hanno iniziato a lavorare come cuochi, giardinieri, camerieri e con altre mansioni ancora nei vari resort. L’accordo rappresenta il proseguimento naturale del progetto Galeghiotto che aveva permesso un importante sbocco ad una serie di prodotti coltivati o allevati nelle colonie agricole.

«Per noi continua ad aver forza e un’importante valenza sociale. Per questo anche quest’anno – come d’altronde avviene da diverse stagioni – abbiamo deciso di cogliere l’importante opportunità che abbina prodotti di qualità che possiamo somministrare alla nostra clientela nazionale ed internazionale e contemporaneamente offrire una possibilità di lavoro ai detenuti», spiega il patron del gruppo Studio vacanze Giovanni Sanna. «Il nostro bilancio fino a questo momento è decisamente positivo perché i feedback ricevuti sia sulla bontà dei prodotti ma anche sull’ottimo inserimento dei lavoratori nel nostro contesto produttivo. Le esperienze finora maturate sono state tutte un successo e ci sembra giusto non tirarci indietro».

In effetti in sette anni l’inserimento all’interno di un’azienda ha coinvolto una quarantina di detenuti, alcuni sono stati anche confermati a più riprese segno evidente che il lavoratore ha mostrato affidabilità, serietà ed indubbie capacità professionali durante il percorso. In sette anni anche le quantità sono aumentate in maniera considerevole con le produzione vendibile cresciute dai 30 – 35 mila euro dei prima contratti agli oltre 200 mila euro di quest’anno.

Soddisfatto anche il provveditore regionale alle carceri Maurizio Veneziano che vede implementare un discorso già poggiato su solide basi e che mostra ancora di avere valide prospettive future e margini di crescita.
 

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