La Nuova Sardegna

Nuoro

I paesi della Barbagia restano senza il pediatra

di Michela Columbu
I paesi della Barbagia restano senza il pediatra

Il medico supplente che seguiva Fonni, Gavoi, Ollolai e Lodine si è dimesso Appello dell’Unione dei Comuni alla Assl: «Le famiglie vanno subito aiutate» 

07 giugno 2018
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LODINE. L’ambulatorio pediatrico a Fonni, Gavoi, Ollolai e Lodine è nuovamente vuoto. Manca ancora un medico che possa fornire assistenza ai piccoli pazienti e alle famiglie costrette a cercare, ormai da un anno, soluzioni tampone, che spesso però vanno contro le più essenziali esigenze. E l’Unione dei Comuni Barbagia, di cui fanno parte Gavoi, Ollolai e Lodine, lancia un appello tramite il suo presidente Efisio Arbau alla Assl nuorese: «Si sta facendo qualcosa per ovviare al problema? C’è la volontà di fornire un medico pediatra a questi paesi o almeno delle direttive che aiutino le famiglie a capire come muoversi per l’assistenza sanitaria dei piccoli pazienti? Perché il problema, a cui sembra che ci stiamo abituando, è grave e per le comunità coinvolte riguarda la copertura di un servizio di base».

Servizio appunto che manca da circa un anno, dalla primavera del 2017 infatti la pediatra titolare ha dovuto assentarsi per problemi di salute, e nonostante l’Assl di Nuoro abbia messo a disposizione per due volte la settimana un medico pediatra nel Poliambulatorio di Gavoi, si è trattato di una soluzione temporanea e di emergenza. Non è bastato neppure l’aver trovato a ottobre scorso un sostituto tramite un bando di selezione. La ricerca infatti pur essendo andata a buon fine dopo diversi tentativi ha permesso l’erogazione del servizio solo per un periodo limitato quest’inverno perché il giovane medico che aveva accettato l’incarico di supplenza, si è dimesso lasciando di fatto il servizio scoperto. Famiglie costrette quindi a rivolgersi a pediatri a pagamento, con cifre che oscillano dai 50 euro in su a visita, o a scegliere un medico pediatra che opera in un Comune più lontano, ma comunque impossibilitato a intervenire a domicilio vista la distanza, e a prestare assistenza in caso di situazioni di emergenza. L’altra soluzione, sempre tampone e di emergenza, è quella di rivolgersi ai medici di base che operano nei comuni interessati, disponibili certo, ma certo meno competenti in materia. Dall’anno scorso sono state tante le volte in cui i genitori e i rappresentanti comunali si sono rivolti alla Assl, per chiedere una soluzione definitiva. Raccolte firme, appelli a mezzo stampa, anche la disponibilità dell’alloggio da parte del Comune di Ollolai, a colui che avesse risposto al bando dell’Azienda sanitaria. «È una situazione assurda – conclude Efisio Arbau –, per la quale pare non ci sia volontà di trovare una soluzione. Come Unione dei Comuni ci rendiamo disponibili a capire se è possibile dare il nostro apporto a risolvere questo problema. La nostra è una piena disponibilità a trovare una soluzione».

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